Omelie

Omelia di don Attilio del 28 aprile 2024 - Quinta di Pasqua

Il messaggio del vangelo di oggi è semplice: lasciamoci amare. Tutto il vangelo conduce a questa unica verità: siamo amati. Amati da Dio che ci ha voluti, pensati, siamo preziosi ai suoi occhi. Il mondo ci ama solo se abbiamo qualcosa da dare, Dio ci ama non perché siamo amabili, ma perché ci ha creati. Tutta la nostra vita consiste nello scoprirci amati.

E Dio non ci ama perché siamo buoni ma, amandoci, ci rende buoni. E se già abbiamo scoperto di essere amati, Gesù insiste: dimorate in questo amore, restateci.

Possiamo dimorare, dice il Signore, solo osservando i comandamenti. Questa parola “comandamento” suona male, ci rimanda alla regola, alla norma, alla sanzione. No, perché Gesù è venuto a donare un nuovo “comandamento”: imita il Padre che ti ama e riama te stesso, gli altri, Lui.

I “comandamenti”, allora, non diventano una serie di norme da osservare per meritare l'amore, ma il modo di manifestare questo amore. Gesù ora, ed è la comunità che lo ha già celebrato risorto che lo capisce, propone un comando che non è più solo “nuovo” ma “mio”.

Gesù ama fino al dono di sé sulla croce, fa ciò che dice e che chiede di fare ai discepoli. Amare come egli ci ha amati significa entrare nella logica del dono totale di sé, senza condizioni. Un amore totale che redime e salva questo mondo egoista e piccino. Un amore più grande. Meglio: Amatevi dell'amore con cui siete amati.

don Attilio Zanderigo