Omelie
Omelia di don Attilio del 17 marzo 2024 - Quaresima V
Un gruppo di pellegrini che erano saliti per il culto durante la festa» di Pasqua si avvicinò a «Filippo, con una richiesta sorprendente: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Non era semplice curiosità. Era un profondo desiderio di conoscere il mistero contenuto in quell'uomo di Dio.
E Gesù risponde con un discorso in cui riassunse il significato della sua vita. Era giunta l’ora. E pensando alla forma di morte che lo attendeva, ha aggiunto: «Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». E per spiegare la forza contenuta nella sua morte sulla croce, Gesù usa un'immagine semplice che tutti avrebbero potuto comprendere: "Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto». Quando Gesù sarebbe stato elevato su una croce sul Golgota, tutti avrebbero potuto conoscere l’ amore di Dio. Tutti sarebbero stati attratti dal Crocifisso. In Lui avrebbero scoperto la manifestazione suprema del mistero di Dio.
Ma per questo è necessario qualcosa di più che aver sentito parlare della redenzione. È doveroso focalizzare il nostro sguardo interiore su Gesù crocifisso e lasciarsi commuovere, mentre scopriamo in quella crocifissione il gesto finale di una vita offerta giorno per giorno per un mondo salvato e una salvezza per tutti.
Questo è essere cristiani: essere dove Gesù è stato; prendersi cura di ciò di cui egli si è occupato; avere gli obiettivi che lui ha avuto; stare sulla croce come lui è stato; per stare un giorno alla destra del Padre dove lui è assiso.
don Attilio Zanderigo