Omelie

Omelia di don Attilio del 10 marzo 2024 - Quaresima IV

Nicodemo vuole capire: non gli basta la sua incrollabile fede, con umiltà si confronta. Nelle parole dette da Gesù, Giovanni sintetizza ciò che ha scoperto: Dio fatichiamo a rappresentarlo, a immaginarlo. Nessuno può davvero parlare di Dio! nessuno può dire di conoscerlo! Gesù afferma: solo chi scende dall'alto può parlare di Dio! E chi è questo figlio dell'uomo che scende dall'alto? Colui che viene glorificato donando la sua vita.

Continua Gesù: Dio ama talmente tanto il mondo da mandare suo Figlio per una sola ragione, perché il mondo si salvi. Dio non desidera la morte di nessuno, non vuole condannare, ma salvare. È un Dio felice che mi vuole felice. Dio viene per salvarci, per renderci felici, per avere la vita eterna. Ma rispetta la nostra libertà, totalmente. Perché chi ama lascia liberi. Perché ci possa salvare dobbiamo credere. Credere che il Figlio racconta e rivela il Padre.

Per credere siamo chiamati a mettere Gesù in alto, come Mosè fece fondere l'immagine di un serpente in bronzo e lo fece innalzare affinché gli ebrei morsicati dai serpenti si salvassero. Dio manda il Figlio nel mondo perché ci salviamo.

Ma, allora, perché non viviamo da salvati? Perché la salvezza e la felicità ci appaiono così lontane? Così irraggiungibili?

Perché luce e tenebre si confondono e le tenebre hanno una logica perversa di confusione, di malvagità, di odio. Perché le tenebre si vestono di luce per ingannare gli uomini. Perché siamo fragili e fatichiamo tanto nell'accogliere la luce, quella vera.Ed è esattamente ciò che siamo chiamati a fare in questi giorni.

Cercare la verità, scrutarla e, bellissima definizione di Gesù, “farla”. Fare la verità. Renderla quotidiana, semplice, accessibile. In questo percorso che è la Quaresima, che è la vita, la verità ci conduce alla libertà tutta intera.

don Attilio Zanderigo