Omelie

Omelia di don Attilio del 25 febbraio 2024 - Quaresima II

Gesù prende con sé tre dei suoi discepoli per salire sul Tabor. Per vedere la bellezza di Dio dobbiamo osare ed abbandonare la pianura della quotidianità della ripetitività, della paura, dello scoraggiamento.

Questo grande dono che è il tempo della Quaresima ci aiuta ad andare oltre, più in alto. Alzare lo sguardo magari prendendoci mezza giornata vera di pausa, di silenzio, di pace.

Su quel monte i tre discepoli vedono Gesù in una maniera nuova, diversa. Vedono tutta la luce che emana dalla persona del Maestro. Gesù parla con Mosè ed Elia. La Legge e i Profeti. Poi è Pietro a parlare e dice che è bello per noi stare qui.

Ci sono momenti, nella preghiera, nella meditazione, durante una passeggiata in mezzo alla natura, in cui abbiamo la percezione profonda della bellezza di Dio. Non dobbiamo dimenticare che se Dio ci concedere attimi di gioia intensa e inattesa, di percezione della bellezza, è per suscitare in noi il desiderio del cammino. Il cammino prosegue se abbiamo la costanza di ascoltare il Figlio amato, di scrutarla ed accoglierla questa Parola che ribalta la vita. Non possediamo la Parola, la accogliamo, la riceviamo come un dono prezioso da fare nostro. Un dono che ci nutre di bellezza.

Poi l'evangelista annota che i discepoli non vedono più nessuno, se non Gesù, solo, con loro. Affinare questo sguardo ci permette di vedere che Cristo, l'unico, rimane con noi qualunque cosa accada. A noi, in questa Quaresima, è chiesto di cambiare il nostro modo di vedere le cose e gli altri. Scoprendoci amati. Scegliendo di amare, desiderosi di contemplare la bellezza del volto di Dio.

don Attilio Zanderigo