Omelie
Omelia di don Attilio del 7 gennaio 2024 - Battesimo del Signore
«Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Gesù si mette in fila con i penitenti, lui che non porta peccato con sé. Chiede perdono, lui che non sa cosa sia la colpa. Solidale fin dal primo gesto, in mezzo, assieme, con gli altri. Un gesto sconvolgente, che esprime il desiderio di Dio di salvare ogni uomo, mischiandosi con noi. Non ci salva dall'alto. Non ci salva con un benevolo gesto di condiscendenza.
Il Signore si sporca le mani di fango. Ci rivela, attraverso la voce del Padre: siamo amati, sono amato, ciascuno di noi è amato. Da sempre. A prescindere. Senza condizioni.
Dio è contento di me, ai suoi occhi, sono una meraviglia, come diceva papa Francesco. Dovremmo imparare dal Signore a mischiarci fra i peccatori, perché lo siamo. Senza giudicare, senza pretendere, senza deprimerci.
Dovremmo imparare ad amarci come Dio ci ama, a vederci come lui ci vede, già realizzato. Dobbiamo non porre ostacoli, non lamentarci, non cercare applausi o gratificazioni, perché siamo figlio di Dio nel Figlio. E alzarci ogni mattina e indirizzare il nostro pensiero a questa nuova, immensa, affascinante verità: sono amato.
Non lo meritiamo, non abbiamo fatto nulla perché ciò avvenisse. È accaduto perché Dio ha deciso di rivelarsi, di farsi conoscere a ciascuno di noi.
Voglio lasciar fare nuove in me tutte le cose. Magari riscoprendo quel grande segno di appartenenza a Lui che è stato il nostro battesimo. Quel giorno benedetto in cui siamo stato immersi nella vita di Dio.
don Attilio Zanderigo