Omelie
Omelia di don Attilio del 6 gennaio 2023 - Epifania del Signore
“Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.”
I magi arrivano a Betlemme guidati sia dalla stella che dalla Scrittura. La stella li ha fatti partire di casa, la Scrittura ha offerto loro un indirizzo cui andare a bussare.
Quando arrivano al “luogo in cui si trovava il bambino” accade un fatto imprevisto e apparentemente privo di motivazioni: “provarono una gioia grandissima” dice il Vangelo. Non è solo la gioia normale di essere arrivati. E’ una gioia eccessivamente grande. Inspiegabile. Soprannaturale. Qui i magi ci insegnano che la gioia è quell’appagamento, quella soddisfazione, che costituisce la garanzia più grande, oltre la ragionevolezza e la Scrittura, dell’incontro personale con Cristo. Vale più di tutto.
La storia ci presenta molti esempi di persone che hanno cercato molto, hanno indagato a fondo, e alla fine hanno provato questa gioia. Un lungo cammino di ricerca, di accostamento rispettoso alle Scritture, trova la sua pienezza in un incontro personale. La gioia è il segno autentico della verità di questo incontro: la garanzia più forte.
Come l’uomo che ha trovato un tesoro in un campo e “lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo”, così i magi trovano in questa gioia la conferma sicura della verità e la ricompensa più grande delle loro fatiche.
don Attilio Zanderigo