Omelie

Omelia di don Attilio del 4 dicembre 2022 - Avvento II

“Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” L’austerità del deserto è il luogo dell’essenziale, dove nasce la forza delle parole di Giovanni Battista. Ai tanti che accorrevano per ascoltarlo e farsi battezzare, viene rinfacciato un opportunismo, dove al suono dell’acqua che scorreva non faceva seguito un cambio autentico della vita.

Giovanni Battista, formato dalla rudezza del deserto, non asseconda chi scambia la fede per una ingannevole sicurezza. La forza della parola del Battista chiede ai suoi interlocutori di prendere posizione, di prendersi la responsabilità di una adesione e di una risposta, che non siano ritenute già date solo in forza di consuetudini o tradizioni.

Giovanni è un vero educatore, perché sferza le persone a fare i conti con sé stesse, a mettersi davanti alla propria coscienza e a fuggire la tentazione dell’autogiustificazione e dell’autoassoluzione. Solo così si prepara la via del Signore: “Quando la parola forte di un profeta ci aiuta a stare sulla scena del mondo con la nostra individualità e non con comodi ripieghi; quando ci rende attori, protagonisti, ci restituisce alla vita e non alla parvenza di essa. Questo impedisce al cristianesimo di rimanere una consuetudine, un rito religioso, un fatto sociale, acquisito per convenzione, un anestetico delle coscienze più che una rivoluzione d’amore" (Benedetto XVI).

La parola di Giovanni ci scuote, chiede di fare verità, portando a galla ciò che volentieri terremmo nascosto. Ci chiede di uscire dall’illusione della menzogna, delle comodità dentro le quali ci siamo adagiati. Ecco ciò a cui possiamo dar inizio anche noi: leggere con sincerità la nostra vita, la nostra coscienza, la nostra fede e compiere quelle scelte che ci aiutano ad apprezzare la verità e l’autenticità. Lì solo incontreremo Colui che da sempre ci attende.  

don Attilio Zanderigo