Omelie

Omelia di don Attilio del 20 novembre 2022 - Cristo Re

“Dopo che ebbero crocifisso Gesù, il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei.”

Gesù è appeso alla croce, agonizzante. Intorno a lui la folla, che poche ore prima ne chiedeva con forza la morte, tace. Sono pochi a  parlare, i sacerdoti, i soldati romani e uno dei ladri, e ripetono lo stessa frase: Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso. Vuoi che ti crediamo? Dimostra che sei ciò che dici scendendo dalla croce e salvandoti. Salva te stesso e ti crederemo.

Il nostro Dio non salva se stesso, salva ciascuno noi, salva me. Dio è re perché salva gli altri, noi, non se stesso.

I due ladri sono come noi; il primo sfida Dio, lo mette alla prova: se esisti, toglimi dalla croce, liberami da questa sofferenza. Non ammette le sue responsabilità, non è adulto per rileggere la sua vita. L'altro ladro, invece, è solo stupito. Non sa capacitarsi di ciò che accade: Dio è lì che condivide con lui la sofferenza. La sua sofferenza  è conseguenza delle sue scelte. Innocente invece quella di Dio. Ammette di essersi perso, perciò viene salvato.

Ecco l'immagine del discepolo: colui che si accorge che il vero volto del Signore è la compassione e che il vero volto dell'uomo è la tenerezza e il perdono. Nella sofferenza possiamo cadere nella disperazione o ai piedi della croce e confessare: davvero quest'uomo è il Figlio di Dio. Ecco questo è il nostro re, quello che dobbiamo seguire.

don Attilio Zanderigo