Omelie
Omelia di don Attilio del 13 novembre 2022 - Tempo Ordinario XXXIII
“Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”. Anche noi, come i discepoli del Signore, vorremmo conoscere il dove e il quando accadranno queste cose.
Più avanti il Signore dice: “Badate di non lasciarvi ingannare!” E’ il messaggio fondamentale di oggi. Per Gesù non è importante conoscere il tempo. Per questo attira la nostra attenzione su due questioni fondamentali che il Papa Francesco ha riassunto con queste parole: "Primo: non lasciarci ingannare da falsi messia e non lasciarsi paralizzare dalla paura. Secondo: vivere il tempo della attesa come tempo di testimonianza e di perseveranza”.
Dobbiamo attendere il Signore perseverando e testimoniando, non fantasticando sulla vicinanza della fine del mondo. Il futuro non è una catastrofe, è la comunione con Dio. A questo siamo chiamati.
Gesù ci dice che con la nostra perseveranza salveremo le nostre anime. Non è facile perseverare nel bene di fronte alle tante prove e difficoltà della vita, ma Cristo che ha vinto la morte può aiutarci a conquistare il regno di Dio, ovvero la salvezza eterna.
Certo si potranno verificare eventi terribili: falsi profeti pretenderanno di parlare in suo nome e di assicurare che la fine è vicina; ci saranno guerre e rivoluzioni, terremoti e carestie; scoppieranno violente persecuzioni. Ma nemmeno un capello del nostro capo perirà. Lo ha assicurato il Signore. Sarà beato chi persevererà nella fede e nell’amore verso Cristo Signore.
Tutto ciò richiede pazienza e fedeltà, speranza e coraggio, onestà umana e la fiducia nella potenza divina. Al contrario troppo spesso l’uomo contemporaneo per sfuggire alla sua esistenza sempre più faticosa, insegue volentieri miti e ideologie di chi propone mete artificiali per dimenticare la realtà e per scacciare la paura. Il credente è chiamato a perseverare; ciò vuol dire avere pazienza, costanza, coraggio, fiducia e soprattutto resistenza di fronte a tutte le prove: fino alla fine! Si tratta di rimanere fedeli alla parola di Gesù.
Don Attilio Zanderigo