Omelie

Omelia di don Attilio del 17 luglio 2022 - Tempo Ordinario XVI

“Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi”.

Come è sorprendente quello che accade a Betania. Accogliere l'ospite era il compito del capo famiglia, in questo caso di Lazzaro. Una donna, Marta, accoglie il Maestro. Una donna, Maria, lo ascolta, come discepola. Gesù, invece, ribalta questa logica maschilista e come già fatto con sua madre, propone come modello dell'ascolto una donna.

Maria e Marta rappresentano le due dimensioni della vita interiore: la preghiera e l'azione. Maria ascolta con attenzione le parole del Maestro, le manda a memoria. Come molti, ancora oggi, pende dalle labbra del Signore, aspetta che egli parli al suo cuore. All'origine di ogni fede, è e resta l'incontro intimo e misterioso con la bellezza di Dio. Dio che solo intravediamo attraverso le nebbie del nostro limite ma di cui possiamo fare esperienza.

Rimettiamo la preghiera e il silenzio nel cuore della nostra giornata, come sorgente di serenità e di gioia. Anche durante l'estate portiamo con noi in vacanza il desiderio di entrare nella nostra anima.

Marta realizza la beatitudine dell'accoglienza, la concretezza dell'amore e dell'ospitalità. Anche lei sa che l'ascolto del Maestro è l'origine di ogni incontro, ma sa anche che se questo incontro non cambia la vita, resta sterile e inconcludente. Marta nutre il Cristo che Maria adora.

Non esiste una preghiera autentica che non sfoci nel servizio. È sterile una carità che non inizi e non termini nella contemplazione del mistero di Dio. Marta viene invitata a non agitarsi e ad attingere il suo servizio dall'ascolto. Marta e Maria sono la rappresentazione di come deve essere la nostra vita di fede.

don Attilio Zanderigo