Omelie

Omelia di don Attilio del 10 luglio 2022 - Tempo Ordinario XV

“Un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”

Commuove e tocca il cuore il comportamento del Samaritano. Gesù chiede chi dei tre si fosse comportato come prossimo; il dottore della legge risponde senza indugio: “Chi ha avuto compassione di lui”. E Gesù conclude la parabola con la sola affermazione possibile: “Va’ e anche tu fa’ così”. “Fare tutto” ciò che ha fatto quell’uomo mosso dalla tenerezza e dalla bontà del cuore.

Papa Benedetto nell’ Enciclica "Deus caritas est" ha invitato ciascuno ad avere “un cuore che vede”. Quando ci lasciamo condurre dove ci porta il cuore, sicuramente siamo capaci di grandi gesti d'amore. “Va’ e anche tu fa così”. Significa amare Dio e amare il prossimo con la stessa sincerità con la quale amiamo noi stessi. “Va’ e anche tu fa così”. 

Quali sono gli atteggiamenti del buon samaritano? Ha compassione fino a fare proprio il dolore dell’altro.

L'uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico rappresenta tutti gli uomini. Il racconto di Gesù pone l'accento più sul verbo amare che sul prossimo da aiutare. Il Signore concentra il suo insegnamento sulla figura del samaritano che pur facendo parte di un popolo nemico, non si è chiesto chi fosse il ferito; il suo aiuto è stato disinteressato, generoso, concreto. Si è fermato, ha prestato le prime cure con i mezzi che aveva a disposizione, lo ha consegnato a un oste che se ne prendesse cura, facendosi carico di tutte le spese. Lo ha trattato come un fratello nel bisogno. Quello è il prossimo che Gesù indica a ogni uomo.

Chiediamo al Signore di avere “un cuore che vede” per amare ogni persona che è in difficoltà.

don Attilio Zanderigo