Omelie

Omelia di don Attilio del 19 giugno 2022 - Corpus Domini

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“Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.”

Il vangelo di oggi ci racconta la moltiplicazione dei pani e dei pesci nel racconto di Luca. Luca ci manda un messaggio preciso: il più grande miracolo che Gesù ha compiuto non è quello di avere sfamato le persone, ma le loro anime. Facendosi lui stesso cibo nell'eucarestia. Perché solo Dio può colmare l'infinito nostro bisogno di infinito. Insegnandoci a diventare pane spezzato per l'umanità  sfinita.

Il significato di questa domenica del Corpus Domini è tutto e solo qui: durante la celebrazione dell'eucarestia, di ogni eucarestia,  Gesù si fa pane spezzato, osa, rischia, si dona. Senza misura, senza condizioni, senza reticenze. Se è così, se ne prendiamo coscienza,  allora non possiamo fare a meno di esserci. E di essere contenti e di fare di tutto perché le nostre celebrazioni siano piene, belle, autentiche, solari, forti, dinamiche, oranti, fonte e culmine della nostra fede.

Forse vale la pena, serenamente, oggi, chiederci se non dovremmo celebrare ridare spazio a Dio nelle nostre messe, che non sono una buona abitudine, ma l'attuazione qui e ora della salvezza del Signore. Siamo chiamati a riconoscere in ogni uomo il desiderio profondo di Dio perché ognuno cerca e dona benedizione. E noi, i discepoli, gli amati, ora sappiamo chi è Dio e come si faccia pane del cammino. Questa è l'eucarestia che celebra la presenza del Signore benedicente, che dice e fa il bene a ciascuno di noi.

Buona domenica allora. E buona Messa, ovunque siate. Non lasciamo cadere in terra il più straordinario dono che ci ha lasciato il Signore che si fa pane e vino. Per riceverlo e trasmetterlo a quanti verranno dopo di noi.

don Attilio Zanderigo