Omelie

Omelia di don Attilio del 13 marzo 2022 - Quaresima II

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“Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante”.

È il Tabor l'obiettivo della nostra Quaresima. La bellezza e la gioia ci attendono, lì vogliamo andare, lì vogliamo orientare la nostra vita. Non per fuggire la realtà, ma per trasfigurarla.

Luca scrive che Gesù è salito sul Tabor per pregare e che è in preghiera, mentre si trasfigura, come ad indicare che solo in un profondo cammino interiore possiamo scoprire la bellezza di appartenere a Dio. Perciò è urgente riscoprire nella nostra fede la preghiera come incontro intimo e fecondo con il Signore.

Ci parla del suo volto trasformato, che cambia d'aspetto: come quando si è innamorati. La nostra non è la fede delle visioni, ma dell'ascolto. Ascolto che richiede attenzione. Ascolto che richiede silenzio. Ascolto che richiede desiderio.

Sia, questa salita al Tabor, l'occasione per ascoltare meglio. Noi stessi, chi ci sta attorno, per migliorare la qualità delle nostre conversazioni, pesando e pensando le parole da pronunciare. Riprendendo in mano, quotidianamente, il Vangelo che ci aiuta a rileggere la vita.

Allora il nostro sguardo vedrà la trasfigurazione, che avviene attorno e dentro di noi quando prendiamo sul serio il Signore. Voglio iniziare da me: sapendomi amato, voglio costruire la pace dentro di me e intorno a me.

don Attilio Zanderigo