Omelie

Omelia di don Rinaldo del 17 gennaio 2021 - Tempo Ordinario II (Anno B)

Dopo il tempo natalizio, l’anno liturgico ripropone, da questa domenica fino al mercoledì delle ceneri, una serie di domeniche a sfondo catechistico e vocazionale. La celebrazione eucaristica, se da una parte rende realmente presente Dio che si fa Parola e diventa Cibo e Bevanda di vita eterna, non disdegna di diventare anche aula che raduna in assemblea i credenti, perché ridiventino discepoli del divin maestro.

Protagonisti sono tre personaggi: un ragazzo di nome Samuele, la voce dell’invisibile Dio ed Eli, il mediatore tra il ragazzo e Dio. L’ambiente dove si consuma questa storia è il tempio di Gerusalemme, assurto a simbolo di tutti i luoghi dove dovrebbe primeggiare il momento formativo, educativo, maturante, fino a favorire la scelta di vita della famiglia, della scuola, della Chiesa.

Samuele è il figlio di Anna, la donna sterile che era andata al tempio a chiedere a Dio il dono della maternità, con la promessa di donare a Dio l’eventuale figlio. Avuto Samuele, Anna mantenne la promessa: lo consegnò al sommo sacerdote Eli, perché lo facesse crescere alla scuola della Parola di Dio. Samuele non solo assimilerà gli insegnamenti di Dio, ma sarà da Dio stesso elevato a profeta. Sarà il profeta del re Saul e consacrerà re il grande Davide. 

Samuele viene oggi presentato in quella età evolutiva, quando può succedere di tutto e il contrario di tutto; quando normalmente si decide l’intero futuro della persona umana. Samuele è chiamato mentre dorme. Il sonno! È l’età in cui i ragazzi sono tentati di essere sordi, distratti, vagoni trainati dal branco, a volte spenti intellettualmente, moralmente, spiritualmente.

Il primo compito dell’educatore è quello di riuscire ad accendere l’attenzione dell’educando. La giovinezza, con tutte le sue sfumature, è l’età delle molte chiamate: genitori che incalzano, amici che invitano, la TV che affascina, il cellulare che spadroneggia, gli educatori che tentano il difficile dialogo, la coscienza che gioca a nascondino… Dovrebbe essere l’età in cui spuntano i basilari interrogativi, determinanti per fare le scelte della vita in modo giusto e maturo, prevenendo il fallimento. Potessero tutti i giovani avere saggi educatori, essere capaci di sentire la voce di Dio che parla loro nei modi più svariati. Potessero dirGli come Samuele: “Parla, che il tuo servo ti ascolta”.

Per capire la giusta chiamata è necessario individuare e stare lontani dalle proposte inquinate. Quante proposte oggi vengono inviate ai giovani per le strade le più impensate! La nostra fede, che annuncia verità di vita certe e propone scelte alte sia sulla via della professione, che del matrimonio, che della vita consacrata e sacerdotale, non teme di contestare il degrado giovanile e di proporre scelte belle, limpide, contro corrente, simili ad ardimentose, ma affascinanti arrampicate in parete. Scelte impossibili da soli. Ma possibilissime in cordata con Lui.

Con chi? Con Gesù. Come trovarlo? A chi gli chiede: “Rabbì, dove abiti?” Egli risponde: “Venite e vedrete”. Gesù non impone. Gesù liberamente propone. 

don Rinaldo Sommacal