Omelie

Omelia di don Rinaldo del 10 gennaio 2021 - Battesimo del Signore (Anno B)

Un profeta vero rimane sempre un vero profeta. Le vere profezie hanno sempre in corpo novità che sono pronte a svelarsi a seconda dei tempi e degli interrogativi dei tempi.

Sta succedendo tutto ciò anche alla profezia di Isaia che nel profondo ieri ci disse quello che l’oggi sta chiedendo. Per mezzo di Isaia il Signore ci dice: “O voi tutti assetati, venite all’acqua… Perché spendere denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? … Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete”.

Accogliamo l’invito del Dio di Isaia, che si rivelerà essere il Dio di Gesù Cristo. Ci invita, anzi ci ordina: “Venite all’acqua”.

Gesù accorse al fiume Giordano, dove si lavavano i peccatori. Vi si immerse. Vi trovò tutta la sporcizia morale del mondo. Liberamente si addossò il peccato di tutta l’umanità. Il letto del Giordano è l’umanità da risanare e divinizzare. Gesù è la sorgente dell’acqua viva che purifica e dà vita nuova. Gesù ripete l’invito del Dio di Isaia: “Venite all’acqua”.

Noi, che abbiamo accolto tale invito, siamo accorsi all’acqua del fonte battesimale. Vi siamo giunti inquinati dalla colpa di Adamo e dalle nostre. Immergendoci nel fonte battesimale ci siamo immersi in Gesù, l’acqua viva che purifica e dà la vita vera. La sorgente della vita da riscoprire è Gesù. Alla Samaritana, che attingeva l’acqua dal pozzo inquinato, disse: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete, ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”.

Il nostro è tornato ad essere un tempo fortemente inquinato. Non solo sono inquinati l’aria, l’acqua, i cibi e le cose materiali che tocchiamo, ma è inquinato il cuore dell’uomo. Non si è più capaci di essere nella gioia; si ha sempre maggiore difficoltà di sorridere alla gente; ci si guarda con sospetto; la litigiosità, diventata epidemia, impedisce il dialogo tra coloro che dovrebbero essere l’esempio di come governare, non per se stessi, ma per il bene comune.Perché spendere fior fiore di energie per darsi battaglia e non riconciliarsi, sapendo che, a più occhi, a più teste, a più cuore, a più amore fraterno corrisponderà più acqua viva a cui dissetarsi?

Il battesimo di Gesù riguarda soprattutto la realizzazione della nostra vocazione alla vita eterna, per cui essere in Lui battezzati, significa essere in Lui rinati a figli di Dio; ma il chiaro messaggio, che viene dal battesimo di Gesù nel letto del fiume Giordano, è un messaggio che riguarda anche la vita dell’uomo sulla terra, con tutti i suoi problemi esistenziali. È inutile che si cerchi di dire che senza Dio le cose vanno meglio. È inutile predicare che il bene e il male sono solo una mutevole opzione soggettiva e che non ci possono essere leggi morali immutabili. È inutile predicare che il paradiso non è un dono di Dio, ma solo una conquista dell’uomo sulla terra, poi il nulla. 

Ma guai a non riconoscere che il bene e ogni singolo bene ha origine dalla sorgente di ogni bene e questa sorgente visibile per noi è Cristo, che fonda il suo regno sull’economia dell’amore. L’apostolo Giovanni ci aiuta a fare il salto dalla terra al cielo, per riscoprire colui che dal cielo discese per noi sulla terra. Ci dice: “Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato”. 

Non saremo degli ignoranti se, a questo punto, vorremo rituffarci nelle acque pure del nostro battesimo, cioè in Gesù Cristo. Impareremo a spendere bene i nostri talenti ed a rigenerare quel clima di moralità, fiducia, fraternità che permetterà all’uomo di trasformare la prova in un luminoso cammino di nuova maturità. I veri valori morali saranno i primi talenti a convertirsi in benessere anche temporale. 

don Rinaldo Sommacal