Omelie

Omelia di don Attilio del 19 settembre 2021 - Tempo Ordinario XXV

“Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”.

Gesù si confida con i suoi, parla delle sue preoccupazioni: ormai sa che le cose potrebbero precipitare. E invece nulla, Gesù riceve in risposta dai suoi un imbarazzato silenzio e, subito dopo annota un fatto spiacevole: “avevano discusso tra loro di chi fosse il più grande”. Gesù parla della sua morte e loro stanno distribuendosi i posti, litigano sui privilegi, sono indifferenti al dramma di Gesù.

Gesù si mette da parte. Il Signore sa mettersi da parte perché Dio è l’amore assoluto. Gesù condivide in tutto la fatica e la fragilità degli uomini ma non lascia che la paura soffochi l’amore. Come Gesù si è messo da parte, penso alle tante volte che ho visto uno sposo farsi da parte, una mamma passar sopra alla sua stanchezza per ancora donare e amare, segno fecondo di un’umanità nuova.

Nelle fragilità degli apostoli scopriamo le nostre, nelle loro piccole miserie rispecchiamo le nostre e ne proviamo vergogna. Dobbiamo guardare al Signore non a noi. La Chiesa non è la comunità dei perfetti ma dei perdonati.

Fra noi non sia così: guardiamo ai bambini che tutto attendono dagli adulti, che si fidano, che attendono. Non diventiamo infantili, ma trasparenti e puri, desiderosi di essere presi in braccio dal Signore, capaci di vedere la luce e la bellezza  in ogni evento. Bambini nel cuore e nel giudizio, adulti nelle azioni e nella forza di amare. Come Cristo.

don Attilio Zanderigo