Omelie
Omelia di don Attilio del 20 giugno 2021 - Tempo Ordinario XII
“Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca.” Se vogliamo davvero fare un percorso serio, di crescita umana e di vita interiore, dobbiamo prendere Gesù così com’è, non come ci piacerebbe che fosse! Ma quando abbiamo preso Gesù così com’è sulla nostra barca si scatena la tempesta.
Ci sono momenti nella vita in cui abbiamo l’impressione di affondare, travolti dal dolore o dai nostri sbagli. E ci viene voglia di morire, di non esserci. Anche la fede viene travolta. Dio è presente, ma, ora, la sua presenza è debole.
Perché succede? Non lo sappiamo, né lo sanno Pietro e Marco, che scrivono il racconto. Dicono solo che, nella fatica, Gesù dorme. Dorme, ma sta sulla barca per condividere fino in fondo ciò che si sta vivendo. Dorme, e non interviene perché vuole lasciare alla nostra dignità, alle nostre capacità, il compito di affrontare le difficoltà della vita. Il Signore è con noi, anche quando non interviene.
Il Signore domanda: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”. No Signore, non quanta ci servirebbe per attraversare le tempeste della vita. Gesù è venuto a portarci il volto di un Dio che condivide, che soffre, che conosce la tempesta, ma non ne ha paura.
Dobbiamo fidarci anche se la barca fa acqua. Guardiamo solo di aver preso sulla barca Gesù così com’è, senza volerlo cambiare come piacerebbe a noi. Il Signore assiste chi si affida a lui, e guida la sua Chiesa. A noi la scelta: possiamo restare a riva o salire sulla barca e attraversare il mare. Anche se a volte paia che dorma, Gesù naviga con noi e allora conviene salire sulla barca che è la sua Chiesa.
don Attilio Zanderigo