Omelie

Omelia di don Attilio del 28 febbraio 2021 - Quaresima II

“Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro”. Per la prima volta gli apostoli vedono Gesù nella sua bellezza, vanno oltre, scoprono, affascinati, lo splendore di Dio.

Qualche padre della Chiesa ci suggerisce che volle portarli con sé per dar loro la capacità di affrontare un altro monte, il Golgota.

Una cosa è certa: se non incontriamo la bellezza di Dio, non riusciremo mai a consegnarci a lui. Ad alcuni accade come Abramo e come agli apostoli: prima vivono la gloria e la bellezza, poi affrontano la croce.

La nostra quaresima è anche questo: attesa. Senza bellezza non possiamo vivere. Lo sappiamo. Bellezza della natura, bellezza dell'arte, bellezza dei gesti e dell'affetto degli amici. Bellezza che ci porta, in qualche modo verso Dio.

La conversione alla bellezza è improvvisa. A noi di guardarci intorno e scoprire la bellezza di Dio per giungere anche noi, infine, a vedere solo Gesù nella nostra vita, e noi assieme con lui. La bellezza convertirà il mondo. Non c'è Tabor senza Golgota, non c'è Golgota senza Tabor.

Non c'è bellezza e gioia che non costi fatica. Non c'è dolore e sofferenza che non portino alla luce. È bellissimo stare con Gesù. È il figlio prediletto da ascoltare, ieri come oggi.

don Attilio Zanderigo