Omelie
Omelia di don Attilio del 21 giugno 2020 - Tempo ordinario XII
“Non abbiate paura degli uomini”. La paura domina il nostro tempo, in molteplici modi: la paura per la salute che abbiamo sperimentato in questo periodo. La paura per la situazione economica che non sappiamo come evolverà. Per tre volte nella pagina del vangelo di questa domenica, Gesù ci chiede di non avere paura.
La prima paura da fuggire è la paura di coloro che ci giudicano. Gli altri giudicano ciò che facciamo. Dio solo conosce e vede con autenticità ciò che siamo, ciò che desideriamo, davanti a lui tutto è nudo e intellegibile. Dobbiamo curare il nostro cuore, senza preoccuparci troppo del giudizio degli altri.
La seconda paura è nei confronti di coloro che uccidono il corpo. Coloro che sono molto concentrati sull’aspetto esteriore e non hanno nessuna cura della loro vita spirituale, tanto da dimenticare di avere un’anima.
La terza paura è quella di non valere. Di non essere amati, di essere inutili. Di conseguenza cedere alla follia della società che ci propone di emergere, di contare, costi quel che costi. L'unico rimedio è la meditazione dei passeri!
Che cosa dobbiamo fare? Avere fiducia nel Signore che ci conosce e ci ama, che conta i capelli della nostra testa e le vicissitudini dei passeri.
Dio ci conosce, ci protegge, non permette che ci perdiamo, che ci lasciamo travolgere dalla paura.
Dio ci chiama ad avere una immensa fiducia nel Padre. Per 366 volte nella S. Scrittura si dice di non avere paura, per ogni giorno dell’anno, anche quello bisestile. Tante volte abbiamo sentito il grido di Giovanni Paolo II:”Non abbiate paura”. Sia dunque la fiducia nel Signore a prevalere nel nostro cuore e nella nostra vita.
don Attilio Zanderigo