Omelie

Omelia di don Attilio del 14 giugno 2020 - Corpus Domini

Nella notte in cui veniva tradito. Ogni volta che celebro la Messa, al momento della consacrazione, queste parole mi mettono i brividi. Nella notte in cui veniva tradito, nel peggior momento della sua vita. L'incomprensione è al massimo e tutto sta precipitando. Gesù sa di essere  alla fine, desidera dare tutto. Cosa  fa? Inventa l'eucarestia.

Abbiamo bisogno di nutrirci di cibo, ma anche di affetto, di luce, di felicità. E questo cibo manca: quante persone muoiono per inedia spirituale! Si spengono interiormente! Manca il cibo che ci permette di capire il grande mistero che è la vita di ognuno di noi!

È Dio che ci dona il pane del cammino verso la pienezza, verso l'eternità, verso la luce. È Dio che si fa pane per ciascuno di noi. Un pane capace di renderci uniti. Un Pane capace di riportarci all’essenziale, al centro. Un Pane che è una Persona: Cristo.

Gesù nell'Eucaristia è presente sempre e la sua presenza rimane finché rimangono inalterate le specie eucaristiche: un segno anche per noi ad essere sempre presenti, là dove il Signore ci ha posti e dove ci chiede di realizzare la missione che ci ha affidato, senza tirarci indietro, sicuri che come il seme che viene deposto nella terra, a suo tempo ci sarà anche l'abbondanza dei frutti e la gioia del raccolto.

Eucarestia significa rendimento di grazie. Dovremmo crescere nell'atteggiamento della gratitudine, sapendo dire grazie sempre e comunque. Grazie per la vita; grazie per la fede; grazie per il dono grande che ci è stato dato di poter appartenere alla Chiesa.

Sappiamo dire grazie al Signore per i nostri sacerdoti? Per i catechisti? Per i fratelli e le sorelle che il Signore ci ha posto accanto? Se in noi cresce lo spirito della gratitudine saremo allora anche più capaci di cogliere tutto il bene che c'è intorno a noi; ci accorgeremo che non solo non possiamo fare a meno degli altri quando ci "servono", ma che "gli altri", in realtà sono essi stessi un dono che Dio ci ha fatto mettendoli accanto a noi. Un dono da accogliere, da apprezzare, e per il quale ringraziare di cuore.

Buona festa del Corpus Domini.

don Attilio Zanderigo