Omelie

Omelia di don Attilio del 13 settembre 2020 - Tempo ordinario XXIV

“Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: “Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?”. E Gesù gli rispose: “Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.” 

Dio ci perdona nella misura in cui noi siamo capaci di perdonare. Eppure tutto questo ci sembra ingiusto. Quante volte abbiamo detto: “Io questa non gliela perdono”. Quante volte, davanti ad un’offesa ci sentiamo in diritto di rivendicarci. Si pensi ad una delusione di un’amicizia, un tradimento coniugale, una truffa economica. Ancor più davanti ad una morte violenta di una persona a cui siamo legati.

Come si fa a perdonare? Eppure la storia  ci dice che la mancanza di perdono ha portato vendetta, distruzione, morte. Il perdono ha aperto possibilità di un amore più grande.

Un caso “classico” è appunto il tradimento coniugale. Se invece che dall’avvocato si va da un sacerdote, o da una coppia di amici che ci vuole bene, si può riprendere un cammino e, attraverso il perdono, salvare la coppia e la famiglia.

Perché l’unica misura del perdono è perdonare senza misura, come ha detto Gesù a Pietro: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”. Cioè, sempre. Ma perché farlo? La risposta è semplice: Perché così fa il Signore. Perché perdonare? Per avere l’amore di Dio nel nostro cuore.

Nel novembre 2003 Margherita Coletta, la vedova di Giuseppe, uno dei carabinieri morti a Nasiriyah, disse: “Troppo facile amare chi ci fa del bene, la vera sfida è riuscire a perdonare chi ci perseguita. Lo dice nostro Signore, ama il tuo nemico. Se adesso che mi hanno tolto Giuseppe io non ne fossi capace, tradirei anche lui e tutto ciò per cui è andato in Iraq”. Come disse Papa Luciani nel suo ultimo Angelus: “’L'amore sarà sempre vittorioso. Ecco la parola giusta: non la violenza può tutto, ma l’amore può tutto". Il Signore desidera talmente superare il nostro limite che ha istituito il sacramento della Confessione. Un momento straordinario da noi poco valorizzato. Se capissimo di quanto amore il Signore è capace di colmarci.  Che ciascuno di noi sia disponibile a ricevere e a dare il perdono, per essere testimone credibile dell’amore di Dio.