Omelie

Omelia di don Rinaldo del 31 maggio 2020 - Pentecoste (Anno A)

Pentecoste. L’evento lo conosciamo. Gesù l’aveva promesso: “Vi manderò il Consolatore, lo Spirito di verità che vi guiderà alla verità tutta intera”. Gesù l’aveva già invocato sugli apostoli la sera di Pasqua e anche otto giorni dopo, dicendo loro: “Ricevete lo Spirito Santo”. Ma lo Spirito Santo che discende sugli apostoli a Pentecoste, ha una valenza nuova ed è ciò che noi oggi vogliamo scoprire e capire, fin dove è possibile, sempre con l’aiuto dello stesso Spirito di verità.

La Pentecoste è paragonabile all’Annunciazione. L’Annunciazione sta a Gesù come la Pentecoste sta alla Chiesa. Ricordate? L’angelo disse a Maria: “Concepirai un figlio. Per opera dello Spirito Santo. Sarà chiamato figlio dell’Altissimo”. Colui che Maria concepì, Gesù, è il figlio di Dio ed è il figlio di Maria, ma per opera dello Spirito Santo. Così si realizzarono le Promesse, che volevano che il Messia fosse un Emmanuele, cioè un Dio con noi, un Dio-uomo, un uomo-Dio.

Lì si fonda l’identità dell’uomo nuovo: l’umanità assunta dalla divinità e la divinità umanizzata. Gesù portò a compimento la sua opera, non solo con l’incarnazione, ma anche donandosi all’uomo “in toto”, facendo dell’uomo la sua culla, la sua mensa, la sua dimora, il suo scopo, la sua passione, perfino la sua tomba. Ma, risorgendo, portò alla risurrezione anche l’umanità, che si era autocondannata alla morte. 

Compiuta la sua opera, Gesù salì alla destra del Padre. Ma, ecco la nuova reincarnazione di Gesù, il figlio di Dio e il figlio di Maria, questa volta in forma mistica. Per continuare nel tempo la sua presenza e la sua opera di salvatore e di redentore, Gesù escogitò una sua nuova presenza sulla terra.

Ed ecco la Pentecoste. La Pentecoste non è un evento singolo, un “una tantum” dello Spirito Santo, per rincuorare gli apostoli e gratificarli per la loro sequela di Gesù. La Pentecoste va letta e capita alla luce dell’Annunciazione: come allora, per opera dello Spirito Santo, Dio Padre ci diede, per mezzo di Maria, Gesù, il Messia, il Salvatore, il redentore del genere umano, così ora, a Pentecoste, Dio Padre ci ridona nuovamente il Figlio, sempre per opera dello Spirito Santo, ma nella Chiesa e attraverso la Chiesa.

La Chiesa è il nuovo corpo mistico di Cristo, concepito nelle acque del Battesimo, per opera dello Spirito Santo. La Chiesa, oltre ad essere la nuova figlia di Dio, sarà anche la sposa e madre che darà a Dio altri figli, che concepirà sempre e solo per opera dello Spirito Santo e che faranno crescere il mistico corpo di Cristo nel mondo. È la Cristogenesi in atto. Ecco svelato il mistero: gli apostoli, radunati nel Cenacolo, con Maria maestra di maternità divina, diverranno la nuova Eva, la nuova Maria, che genererà il nuovo corpo di Cristo, cioè la Chiesa.

L’unica cosa che ci chiede lo stesso Spirito è l’unità fra noi cristiani, e per amore. Festeggiamo così oggi il compleanno della Chiesa di Cristo.

don Rinaldo Sommcal