Omelie

Omelia di don Rinaldo del 24 maggio 2020 - Ascensione del Signore (Anno A)

Gesù è il figlio di Dio. Gesù è il figlio dell’uomo. Gesù è l’unico essere al mondo ad avere due nature, la divina e l’umana, unite indissolubilmente nell’unica persona divina. Da Natale in poi, per mesi ci siamo soffermati a ricevere, attraverso le liturgie domenicali, la comprensione della identità di Gesù.

Madre Chiesa ci ha riproposto Gesù gradualmente, partendo dalla sua umanità. A tutti è dato di stupire davanti ad un neonato. Chi guarda, con occhio d’amore, un bambino, lo fa entrare nella propria mente e nei propri affetti, con enorme facilità. Così abbiamo fatto con Gesù: a Natale l’abbiamo accolto senza difficoltà. Ma, accogliendo il tenero figlio di Maria, abbiamo immesso in noi anche la parte misteriosa di Gesù, la Sua divinità.

Strada facendo, abbiamo visto crescere di pari passo la sua umanità e la sua divinità e abbiamo cominciato a credere che quell’uomo era più che un uomo e che quel Gesù, che parlava come un uomo, operava però da Dio. 

Venne il tempo dello scandalo e del fallimento: il potente Gesù si lasciò catturare, processare, condannare a morte, crocifiggere. Sconcerto per chi Gli credeva! Grido di vittoria per i suoi nemici!

Per Dio, che operava in Lui, era invece un passaggio necessario. Se si voleva che la salvezza di Dio toccasse il fondo dell’umanità, perché, visitata dal suo Creatore e Salvatore, potesse risalire lassù da dove era partita, cioè dal paradiso terrestre, il prezzo da pagare era la morte stessa del Dio fatto uomo, Gesù.

Ed ecco il risultato, l’evento che nessuno, se non Dio solo, poteva conoscere: l’uomo Gesù risorge. La morte è vinta. Per far passare a noi la sua risurrezione, Gesù ha bisogno di essere divorato da noi mortali. Per questo si consegnò a noi attraverso i sacramenti e, in particolare, l’eucaristia.

Per permettere a Gesù di essere presente e operante ovunque, ecco la novità non costruita da mani d’uomo, ma dall’imprevedibile ed inesauribile amorosa potenza divina: Gesù si sottrae alla nostra vista, ascende alla destra del Padre per potersi donare a noi in modo nuovo. Il suo nuovo corpo saremo noi. Lui lo vivificherà con il suo Santo Spirito, presente ovunque ci sia un uomo che lo riceve, lo predica e lo dona.

Gli apostoli, testimoni stupiti della Ascensione di Gesù, cadono in depressione. “Cosa possiamo fare noi ora senza di Lui? Nulla!”. Gesù li capisce, li rincuora e promette loro una sua nuova presenza, invisibile, ma ben più efficace della prima. Come verrà? Immediatamente attraverso la discesa dello Spirito Santo, resosi visibile con lingue di fuoco e ‘fragore’ grande. Quella sarà la nuova presenza, più volte promessa, infine realizzata da Gesù. Gesù sarà presente ed operante nel tempo, per mezzo dello Spirito Santo. Genererà la Chiesa, il nuovo corpo di Gesù.

A noi crescere nella comprensione piena del mistero di Cristo e accoglierlo, giacché disse: “Sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

don Rinaldo Sommacal