Omelie

Omelia di don Rinaldo del 17 maggio 2020 - Pasqua VI (Anno A)

Tutte le domeniche che seguono la Pasqua sono capitoli di un unico progetto: portare il Risorto a noi che viviamo nella storia e portare la storia a conoscere ed a credere in Gesù, morto e risorto. Punto di partenza è il Gesù storico, realmente esistito. San Pietro, il successore di Gesù, testimone oculare e credibile, ci consegnò questa certezza storica su Gesù con una lettera in cui afferma: “Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio”.

Il Gesù storico, provata la sua risurrezione, liberamente volle scomparire dalla nostra vista, per porsi quale pietra d’angolo sotto quanti crederanno in Lui, ovunque siano. Le fondamenta dell’edificio, per la loro funzione, sono invisibili, ma non per questo inesistenti. Anzi, sono il perenne principio che rende incrollabile la casa.

Il Gesù storico predicò la costituzione del suo Regno venturo. Il Gesù della fede è la pietra d’angolo, su cui si va realizzando, nella storia, il suo Regno. Oggi la visibilità a Cristo invisibile la dona la sua Chiesa che, se c’è, è perché c’è Lui che l’ha fondata. Come opera oggi l’invisibile, ma presente Gesù? Opera attraverso lo Spirito Santo.

Disse Gesù agli smarriti ed impauriti discepoli: “Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità”. Se gli Apostoli vissero il tempo del Cristo storico, noi viviamo il tempo del Cristo della fede. Oggi Gesù è presente ed opera attraverso il suo Spirito. 

Lo Spirito Santo, a seconda delle sue innumerevoli ed inesauribili mansioni, cambia nome. Gesù, nel brano evangelico di oggi, lo chiama “Spirito della verità”. Se lo Spirito Santo è la nuova presenza invisibile di Gesù, Gesù è reso visibile da una nuova carne che sono i battezzati. Nel corpo di Cristo che è la Chiesa, ci sono compiti diversi. C’è il ministero di chi, a nome di Cristo, mosso dal suo Spirito, predica la buona novella. C’è chi, su quanti chiedono di diventare corpo di Cristo, versa l’acqua che rigenera ed impone le mani per invocare la discesa dello Spirito Santo che, come in Maria, genera a Dio Padre nuovi figli.

Questo ministero della predicazione e della celebrazione dei sacramenti del battesimo e della confermazione è descritto nel brano degli Atti degli Apostoli ascoltato poco fa. Un diacono, di nome Filippo, predica Gesù. Le folle, che lo ascoltano, chiedono il battesimo. Vi accorrono gli Apostoli, vi impongono le mani e lo Spirito Santo scende su di loro. Così nasce e cresce la Chiesa, il nuovo visibile corpo di Cristo. Chi è stato generato cristiano, può diventare a sua volta un generante se, come Filippo, annuncia Gesù ad altri che non lo conoscono o lo conoscono poco e male. Ogni battezzato può e deve diventare un evangelizzatore.

Ma, tra i cristiani, è necessario che alcuni entrino nel numero di chi deve imporre le mani per invocare lo Spirito Santo. È necessario che, di tra i cristiani, qualcuno senta Gesù, che attraverso le voci le più disparate, gli dica: “Tu vieni e seguimi. Farò di te un pescatore d’uomini”. I cristiani, ce lo comanda l’apostolo Pietro, sono invitati ad onorare il Cristo che è in loro per opera dello Spirito Santo. Lo adorino nel loro cuore. Chi è con Cristo, è nella gioia. Scrive loro Pietro: voi cristiani avete il sublime dovere di “rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”.  

Vi pare che oggi non ci sia bisogno di speranza vera? Anche solo per questo della Chiesa c’è urgente bisogno.

don Rinaldo Sommacal