Omelie

Omelia di don Rinaldo del 6 gennaio 2020 - Epifania (Anno A)

“Al vedere la stella essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostatisi lo adorarono”. Il primo Natale fu annunciato ai pastori direttamente dagli angeli. l’Epifania è il secondo Natale di Dio al mondo. È il Natale donato da Dio agli intellettuali, agli uomini della conoscenza, ai ricercatori di professione, a noi.

I Magi, chiamati anche i “saggi d’oriente”, incarnano la più genuina saggezza umana che, per sua natura, è inquieta fin quando non trova e non si butta ai piedi della Sapienza in persona. Il pensiero più pensa e più si smaterializza; meno è condizionato dalla materia e più vola in alto, si spiritualizza. Il pensare, per sua stessa natura, tende verso le sue origini. Ogni vero pensatore, ogni ricercatore è uno che insegue una stella, una interiore luce, un forte bisogno di mettersi in cammino, con gli strumenti della ricerca, risalendo di verità in verità, su su, sempre più in alto, insaziabile.

C’è crisi profonda quando certi sistemi di pensiero entrano in corto circuito con altri sistemi. Allora si è facile preda di quei poteri che temono la verità e che in nome della verità cercano di manipolarla. Ma quando ritorna il buon senso, quando l’intelligenza si fa umile e non commette l’errore di divinizzarsi, allora la stella che guida il saggio verso la fonte della saggezza, ritorna chiara e spedita.

Prima o poi, sulla strada del conoscere, del sapere, dello scoprire, si arriva davanti alla porta luminosissima del tempio della scienza. Davanti a quella porta le meravigliose capacità intellettive dicono: quello che potevamo l’abbiamo fatto. Noi indaghiamo solo l’effetto. La causa abita, misteriosa, al di là di questa porta. Riconosciamo trepidanti di trovarci davanti alla Causa Prima del sapere. Negarlo sarebbe il suicidio della logica. 

Ora la nostra stella si è fermata sopra la dimora suprema della scienza increata e creante. Ora il vedere cede il passo al credere. Ora saggezza umana vuole che si passi dalla ricerca alla preghiera. Nasce positivo e creativo il dialogo tra scienza e fede.

L’uomo intelligente, a quel punto del suo pellegrinaggio, ha sete di aprire quella porta e chiede: “Dov’è il re dei giudei che è nato?”. Dov’è il padre della stella, alla cui luce noi ci muoviamo e pensiamo? Dov’è la verità in persona che ha tracciato per noi sentieri di verità ovunque nel creato? Noi piccoli saggi piegheremo con gioia le nostre ginocchia davanti alla sede della SAPIENZA.

Ed ecco spalancarsi le porte del cielo. Non sono porte impossibili, da quando Ella, la Sapienza, si è data un corpo, il corpo di un bambino, per farsi cercare con tenerezza e trovare con amore, senza conflitti di interesse. 

Tutti gli intellettuali, prima o poi, saranno tentati di piegarsi davanti a questo o a quel potere. Epifania ci insegna che i saggi devono essere persone libere, per liberare la verità dalle false divinità. Verità e libertà sono sorelle gemelle. Quando una è tentata di tradire l’altra, ritornino alle loro pure origini, evitando la strada indicata loro dai trafficanti di potere fondato sulla bugia.  

don Rinaldo Sommacal