Omelie

Omelia di don Rinaldo del 26 dicembre 2020 - S.Stefano (Anno B)

Caro Stefano, dopo la pienezza del Santo Natale, cosa puoi dirci di nuovo che completi la nostra fame e sete di verità, che rallegri e risponda alla domanda che anche il Natale ha suscitato: “Cosa dobbiamo fare ora?”.

Il tuo giovanile fervore ci attira, ci insegna, ci interroga e ci sospinge verso qualche personale proposito. Tu eri ripieno di Spirito Santo, mentre noi spesso siamo pieni solo di noi stessi, o di malinconie, depressione, che portano a considerarci un peso, a non avere nulla da dire, da dare e a non fidarci di nessuno.

Tu, accolto Gesù come Parola fattasi uomo, ti sei fatto annuncio di quella Parola che dimorava in te e che sentivi scopo primo e ultimo del tuo vivere. Sapevi dare poiché sapevi ricevere. Con San Paolo, tuo accanito persecutore e poi convertitosi, anche tu hai potuto dire: “Per me vivere è Cristo”.

Noi, che da anni sentiamo parlare di Dio, del suo inviato Gesù Cristo, della sua Chiesa, del suo altissimo messaggio che ha cambiato la storia dell’uomo, non sempre siamo capaci di accogliere questa straordinaria verità con straordinario giubilo.

Quando annunciavi il vangelo di Cristo con ardore, nessuno poteva resisterti: mentre il pio israelita ti credeva e chiedeva il battesimo, il persecutore di Cristo non accettava la sconfitta e progettava di risponderti con la violenza per tentare di spegnere il fuoco della verità. Ed è così che costoro ti uccisero, a furor di sassate, per chiudere quella bocca e spegnere quello spirito.

Invece Gesù, la Parola di Dio, ti ha fatto parlare ancor più da morto che da vivo. Oggi siamo noi a farti parlare e ad ascoltarti. Davanti a questa storica persecuzione contro Cristo ed il suo vangelo, caro Stefano, cosa dobbiamo fare, dire, cosa dobbiamo imparare, cambiare, cosa dobbiamo ribadire con coraggio, anche a costo di essere accusati di oscurantismo? Per quali fini serpeggia oggi un costante anticristianesimo? 

Quanta ignoranza anche tra noi cristiani! Tu ci insegni a non nascondere gli eventuali errori della nostra madre Chiesa, ma neppure a tacerne i meriti enormemente superiori. Tu ci dici: voi sapete che il cuore del vangelo è l’amore di Dio per l’uomo; voi sapete che l’uomo che ama è sulla strada di Dio; voi sapete che la cultura dell’amore disturba sempre e molti; voi sapete che l’amore sarà sempre perseguitato; voi sapete che il cristiano vero, è capace di dire al suo persecutore, come ho detto io, “Ti perdono”.

Sì, a parole lo sappiamo. Santo Stefano, aiutaci ad essere cristiani nei fatti. Per questo, prega per noi.

don Rinaldo Sommacal