Omelie

Omelia di don Rinaldo del 25 dicembre 2020 - Natale (Anno B)

Natale: parola magica che ha ancora oggi il potere di far fermentare gran parte del mondo. Natale: alle sue origini era un contenitore prettamente religioso. Il potente filtro consumista delle culture locali, degli usi e costumi lo ha riempito di messaggi sempre meno divini. Natale oggi: una preziosa opportunità per il credente cristiano di intraprendere una radicale verifica, per riscoprirne il significato e per favorirne il compimento, essendo il Natale un ‘divenire’.

Il Natale cristiano, infatti, è una sinfonia in composizione, che, di anno in anno, viene scritta a due mani. Il Natale vero è una sinfonia che sgorga dall’incontro creativo di due musicisti molto diversi, ma che sanno di essere protagonisti. Non sempre l’incontro tra i due ha successo. In tal caso, la storia della salvezza subisce una stridente stonatura e un rallentamento.

Quando l’incontro dei due compositori genera un accordo sublime, allora il pieno di coro e orchestra fa scendere il cielo sulla terra ed eleva la terra fino al terzo cielo. Allora irrompe la festa vera. Noi cristiani, constatata con sofferenza la profanazione del santo Natale con contenuti che non hanno più nulla di divino, prendiamo le distanze da questo andazzo e vogliamo entrare da protagonisti nello scrivere quello che manca alla sinfonia del santo Natale. 

Dei due tempi, noi siamo il tempo dell’uomo, il tempo dal basso, il tempo del creato, il tempo delle creature, il tempo della storia. Il cristiano, rileggendo le sue origini, con santo orgoglio prende coscienza di essere un nobile vaso uscito dalle mani, non del caso, non di un suo inferiore, non di un suo pari, ma di un meraviglioso vasaio, dalle mani di Dio, l’Intelligenza creativa dell’evoluzione.

Il cristiano sa che Dio, quando ha pensato l’uomo, lo ha pensato da Dio, cioè gli ha immesso, con il soffio dello spirito, anche la nostalgia delle sue origini, la nostalgia di Dio, al punto che, più l’uomo crescerà in conoscenza e più sentirà in sé il prurito di essere come Dio, di essere Dio, ma non come trasgressione, bensì come vocazione naturale. Dolcissima musica la vocazione dell’uomo!

Il cristiano per scelta (che non è un ignorante come una certa letteratura vorrebbe attribuirgli) è cosciente, anche scientificamente, di essere di origine divina. Ha il coraggio, davanti alla sua coscienza, davanti all’intera umanità, perfino davanti a Dio, di rivendicare la sua somiglianza con Dio, e quindi la sua voglia di entrare a far parte della famiglia divina. È l’ispirazione dal basso della costruenda sinfonia del Natale.

Ben al di sopra delle più alte attese dell’uomo risponde il divino musicista nello scrivere lo spartito della salvezza universale. Non solo accoglie l’accorata richiesta di divino da parte degli uomini ricchi di ideali alti e puri, sempre più desiderosi di rivestirsi di valori di sapienza e di scienza, ma, con una scelta che fa sbalordire anche la più ardita delle ipotesi umane, Dio stesso chiede a noi umanità il consenso di farsi uomo.

All’uomo, che chiede di farsi Dio, Dio risponde chiedendogli di farsi uomo. Lo fa per la nostra strada, la strada della procreazione per mezzo di donna. “Maria, darai alla luce un figlio. Sarà opera dello Spirito Santo. Sarà chiamato figlio dell’Altissimo”.

Al ‘sì’, di Maria, Dio si fece uomo. “Et Verbum caro factum est!”. Il ‘sì’ di Maria è uno dei più incredibili acuti della sinfonia. Coro e orchestra fanno esplodere l’‘Alleluia’. Da allora l’uomo potrà chiamarsi figlio di Dio. Infatti il figlio di Dio, facendosi uomo, elevò l’uomo a figlio di Dio. 

Con il Natale di Gesù l’uomo ha realizzato il suo sogno: essere come Dio. La strada? Il ‘sì’ a Dio e non la disobbedienza.

Il Natale, se letto solo con le note dei sentimenti, riempie di tanto fervore e di dolcezza l’animo del credente, ma la sorgente delle inebrianti note di questa sinfonia non vengono dalla somma degli sforzi di chi organizza cene, veglioni, regali, luminarie, concerti, spettacoli, vacanze, viaggi, presepi, alberi di natale, ecc.

Dove sta il segreto che permette al credente di esultare e di inserirsi come nota viva nel concerto umano-divino, divino-umano che canta il Dio fatto uomo e l’uomo fatto Dio, ma nel senso teologico più giusto e vero? Il cristiano vero lo sa. Anche il più infimo. Cristiano, ragiona: Gesù è in te. Tu sei in lui. Questo è Natale vero.

don Rinaldo Sommacal