Omelie
Omelia di don Rinaldo del 13 dicembre 2020 - Avvento III (Anno B)
Giovanni il Battista: era sulla bocca di tutti. Fiumi umani accorrevano a lui, pendevano dalle sue labbra e si facevano battezzare nel Giordano. Una delegazione ufficiale del potere centrale di Gerusalemme andò da lui e lo interrogò, pronta a proclamarlo ‘Il Messia’.
Un uomo dotato di una così straordinaria personalità non poteva non sentire tutta la tentazione dell’orgoglio. A chi gli chiedeva: “Sei tu il Profeta?”, poteva dire ‘sì’ ed avrebbe visto cadere ai suoi piedi un intero popolo con i suoi capi religiosi in testa. Tentazione sempre attuale!
Invece il Battista, con solennità, in modo inequivocabile ed ufficiale, rispose: “Io non sono il Cristo!”, ma, subito dopo, disse: “In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete… A lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo”.
Ecco su chi l’intrepido Battista ci invita ad investire: non su di lui, solo ‘voce’, ma su colui che è la Parola che riempie la voce; non sul pianeta che riflette il sole, ma sul sole che lo illumina. Ecco l’Unico da cercare di tra i molti che vengono con atteggiamenti e discorsi da profeti, voci spesso roboanti, ma vuote.
Ogni tempo ha i suoi falsi profeti e noi abbiamo i nostri. Il vero Messia non si presenta con lo stile del leader, con slogans che aizzano le folle e con promesse miracolistiche. Lo dice il Battista: Colui che battezza con lo ‘Spirito Santo’ sta in mezzo a voi, sembra uno di voi, è uno di voi. Voi dovete cercarlo. Voi dovete correre il rischio di vederlo presente in chi non cerca di ipnotizzare la nostra attenzione.
Il passaggio dal Gesù anonimo al Messia promesso scorre sui binari già tracciati dalle profezie, quelle vere, passate attraverso il crogiolo delle persecuzioni e la fedeltà secolare ed intrepida al Dio di Abramo del ‘resto di Israele’, lo zoccolo duro del popolo di Dio. Individuato il vero Messia, attraverso le profezie fatte Persona, allora spetta a noi investire su di Lui tutto noi stessi: spirito, anima e corpo.
Chi e dove sarà, oggi, il Messia, che in parte conosciamo già, ma in buona parte non conosciamo ancora? Risponde l’apostolo Paolo: “Anche voi siete parte del Messia”. Il Messia non è geloso della sua unicità, ‘sta in mezzo a noi’ insiste il Battista e si dona a chi lo cerca, a chi gli crede.
Il Messia va cercato sulla strada giusta. La prima parte della strada l’ha fatta lui verso di noi. Incontratolo ed immedesimati in lui, comincia la strada del Messia condiviso, del Messia al plurale, del Messia Lui e noi, di noi che annunciamo il Messia.
La strada è tracciata da Dio stesso attraverso le profezie. Davanti a noi è stato srotolato il profeta Isaia. Il rotolo di Isaia ci dice che il Messia sarà colui che realizzerà tutte le promesse fatte da Dio agli uomini. Il Messia sarà uno di noi, si darà a noi. Se lo accoglieremo, ci aggregherà a sé e ci investirà della sua stessa missione. Il suo nome è Gesù. Novello Giordano, Gesù ci rigenera immergendoci nel fiume dello Spirito Santo con il battesimo. Il battezzato, ricevuto il sigillo del Messia, diventa acqua viva ed è inviato a predicare la buona novella, cioè a donare a tutti ciò che lui ha ricevuto, non una cosa, ma la persona stessa del Messia.
Quali le caratteristiche principali del Messia, quindi del cristiano, quindi del popolo messianico che oggi è la Chiesa, il nuovo Cristo visibile? Isaia è di una attualità sconcertante, perfino scandalosa, così da prenderci in contropiede nel rivelarci il Messia e nell’invitarci ad essere con Lui i portatori del lieto annuncio. Ecco il programma di Cristo, di ogni cristiano, di ogni civiltà che sgorga dal vangelo, da Isaia profetizzato: 1) raggiungere ogni ‘misero’ e portargli il lieto annuncio; 2) visitare chi ha il cuore spezzato da qualsiasi prova e curargli le piaghe; 3) andare alle persone soggette ad ogni tipo di schiavitù, cercata o subita, e donare loro la vera libertà; 4) dire a tutti che è giunta per tutti la grazia del Signore.
don Rinaldo Sommacal