Omelie

Omelia di don Rinaldo dell'8 dicembre 2020 - Immacolata (Anno B)

Genesi, il primo libro della Bibbia, nel terzo capitolo, narra la disobbedienza dei nostri progenitori che ci privò dell’innocenza. Il dialogo che corre tra Dio e loro ci dice che le loro capacità razionali erano ai vertici e così la loro libertà di decidere. La gara della prova aveva per traguardo: o stare con Dio o mettersi contro Dio, con la lucida alternativa di diventare come Dio.

Alcuni bambini di quarta elementare mi dissero: “Il racconto biblico della creazione e del peccato originale è una favola”. Qualcuno glielo ha insegnato. Chi può permettersi di insegnare a dei bambini, liberi da ogni pregiudizio, che il racconto biblico della creazione è una favola?

Favola in questo caso equivale a menzogna. Sarebbe una menzogna l’esistenza di Dio; sarebbe una bugia la creazione attribuita a Dio. Stiamo attenti a una certa cultura atea e nichilista che, in nome della scienza, entra anche nelle nostre scuole e mina alla radice la nostra concezione sulla vita.

Due termini dobbiamo eliminare e aggiungere al nostro vocabolario religioso, quando parliamo delle origini del mondo e dell'uomo, prova compresa. La creazione da parte di Dio come è scritta nella Bibbia: favola no, parabola sì. Una parabola a carattere religioso e non scientifico.

Come si è evoluto il creato, dopo il possibilissimo big-bang? Non è la Bibbia che ce lo deve dire, ma la scienza. La religione s’inchini davanti alle scoperte vere della scienza. Se la scienza riuscirà a dimostrarci, con argomenti apodittici, che il corpo dell’uomo deriva dalla scimmia, la Bibbia non farà una piega, anzi applaudirà. Ma l’anima non è oggetto della scienza.

In nome dell’Immacolata, ottima catechista, per favore, la scienza non occupi lo spazio della religione, diventando una divinità. La scienza che distrugge Dio e si mette al posto di Dio, può essere il nuovo peccato originale. Scienza e religione hanno bisogno, come due gemelle, di camminare insieme e completarsi a vicenda.

Tu scienza, dimmi come è nato e si è evoluto il creato. Io religione ti dirò chi ha tratto dal nulla questo universo, di cui l’uomo è ancora l’unico e incontrastato capolavoro e padrone.

Io religione ti dico che il nulla non produce nulla. Ciò che esiste, ed è sbalorditivo per grandezza e perfezione, domanda a furor di logica una causa adeguata: un vasaio che a sua volta non abbia bisogno di essere creato da un altro vasaio. Un creatore increato: ecco cosa afferma la Bibbia.

Lo racconta in forma di parabola, per dire: «tu uomo di ogni tempo e di ogni razza, ricordati che sei, tra gli esseri viventi, l’unico che può dire al suo Creatore, “grazie” e che puoi, anzi devi, con la tua intelligenza e con il tuo potere regale, ricondurre a Dio quanto Dio ti ha donato, con il tuo lavoro».

don Rinaldo Sommacal