Omelie
Omelia di don Rinaldo del 20 settembre 2020 - Tempo Ordinario XXV (Anno A)
a parte ci piace e dall’altra ci sorprende, poiché ci fa nascere il sospetto che Dio sia disponibile solo ad intermittenza. Sì un professionista della misericordia e del perdono, ma non a tempo pieno.
Questa idea fa capolino più volte nella prima alleanza, stipulata tra Dio ed Abramo. Ma già nell’antico testamento è smentita, allorché Iahwè si rivela come il Dio sempre presente, il Dio fedele, il Dio che cammina quotidianamente con il suo popolo.
Il vangelo ci dice che Dio cerca l’uomo a tutte le ore. Siamo noi che possiamo mancare all’appuntamento con Dio. Quando preghiamo: chi preghiamo? e come preghiamo? È il vero Dio quello che invochiamo o è un dio immaginato a nostro uso e piacimento?
È essenziale pregare Dio, pregarlo incessantemente, pregarlo con coraggio, se necessario anche per chiedergli grazie straordinarie, ma non pregare un dio fantasma, bensì il Dio vero.
Come sappiamo che il Dio che preghiamo è il vero ed unico Dio, il Dio che dice di se stesso: “Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri”?
Dio è Dio. Questo ci basta e risponde a tutti i possibili interrogativi. Dio c’è. Dio non è un prodotto dell’uomo. Dio non si può definire, perché Dio è Dio.
Chi può guidarci a questo Dio, unico, sempre disponibile, ma indefinibile, perché Lui è il creatore e noi le sue creature? Il vangelo ci insegna, con grande gioia, che a tutte le ore della vita può spuntare per tutti, anche per i più testardi, per i più ostinati, per i più arrabbiati, per i più nemici di Dio, per i più pigri… l’ora in cui si cerca Dio, lo si invoca ed Egli, puntualmente, si fa trovare.
Ma chi è la via, unica oltre che sicura, che ci porta al vero Dio e che ci fa chiedere a Dio ciò che ci fa diventare persone umane, vere persone, capaci di realizzare quel progetto che è stato concepito in noi fin dal nostro sorgere dal nulla alla vita?
Ce lo spiega, con tutto il suo entusiasmo, l’apostolo Paolo. Dio scende tra noi per mezzo di Cristo. Noi saliamo a Dio, per mezzo di Cristo. Per mezzo di Cristo si incontrano il cielo e la terra. Il ponte è persona viva. Il ponte diventa, quindi, il pontefice. I nostri bisogni e le nostre domande, oltre alle nostre lodi arrivano infallibilmente a Dio se noi diventiamo una cosa sola con Gesù.
Ma tutto questo non si improvvisa. Per chiedere per Cristo e con Cristo al momento opportuno, devo imparare a realizzare quello che Cristo ha fatto: nel battesimo lui è diventato me ed io lui.
Lui è sempre puntuale ad essere in me e me stesso. Ma io dove sono e chi sono? Con Cristo, per Cristo e in Cristo cerchiamo il Signore. Il Signore misericordioso si farà certamente trovare.
don Rinaldo Sommacal