Omelie

Omelia di don Rinaldo del 15 agosto 2020 - Assunzione (Anno A)

Il pigro agosto è scosso da una ricorrenza liturgica impetuosa, inquietante, entusiasmante: la solennità che celebra Maria. Maria, quindi, muore, ma risorge e sale in cielo. Si realizza per lei il mistero della risurrezione dai morti, promesso ed inaugurato da Gesù. 

Mistero che viene ripreso dall’apostolo Paolo. Scrivendo ai cristiani di Corinto, afferma: “Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti”. Ed aggiunge: “Prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo”.

Lasciamo agli eminenti biblisti l’interpretazione più vicina alla verità di questo messaggio che assicura, pur in tempi diversi, la risurrezione dai morti di Gesù e di tutti gli uomini.

La Chiesa, esercitando la sua infallibilità dottrinale, afferma: “Anche Maria, la madre di Gesù, non essendo stata toccata dal peccato originale, ha goduto il privilegio di conoscere la risurrezione subito dopo la morte. Come Gesù, suo figlio, fu assunta in cielo, immediatamente, anima e corpo”. Questa è la sfolgorante verità di fede che primeggia nella liturgia del 15 agosto.

La pagina dell’Apocalisse, con lo stile che gli studiosi chiamano ‘escatologico’, richiama drammaticamente la nostra attenzione su un misterioso conflitto cosmico tra il potere delle tenebre e il potere della luce, tra il male che continuamente insidia il bene e il bene che, alla fine, sarà pienamente vittorioso. Dopo il tempo della lotta, spunterà l’era della pace universale così proclamata: “Ora è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo”. 

La Chiesa nella donna dell’Apocalisse vede Maria, il simbolo di quella parte di umanità che rimase fedele all’alleanza fatta da Dio con gli uomini e che, alla richiesta di Dio di diventare la madre del Messia promesso, rispose: “Avvenga di me quello che hai detto”. Ma il piccolo ‘resto’, che rimase e rimane fedele alle promesse divine, nel tempo deve fare i conti con lo straordinario potere negativo e devastante che viene dal cosiddetto ‘regno delle tenebre’.

Il drago è il simbolo del male. È la cattiveria di molti che diventa sistema, ideologia, strategia, lavoro di squadra. Siccome il tempo stringe, per non cadere preda della morte, il male ha bisogno di agire subito e in modo intelligente.

Il male esiste ed è in azione su tutti i fronti. C’è un pensiero negativo che, pilotato dall’opportunismo, figlio della sorgente di ogni male che è la superbia, genera il suo progetto messianico temporale che è il paradiso dell’egoismo. Vi impera il relativismo della morale che sovverte i principi fondamentali del bene e del male. Si invertono i fattori: il bene può diventare il male e viceversa. È bene quello che mi conviene, è male ciò che mi si oppone. Il pensiero negativo, come una piovra, cerca di insinuarsi ovunque ci sia un potere da corrompere: l’informazione, l’economia, le amministrazioni, la politica, la giustizia, ecc.

Maria ci assicura che alla fine il Bene avrà ‘disperso i superbi nei pensieri del loro cuore’. Crediamo a Maria. Ci aiuti a dire con lei: “Avvenga di me quello che hai detto”. Il libero e cosciente ritorno alla morale, fondata su giustizia e verità, è l’ecologia cristiana che salverà il creato!

don Rinaldo Sommacal