Omelie

Omelia di don Rinaldo del 15 dicembre 2019 - Avvento III (Anno A)

Il vangelo oggi termina con l’elogio che Gesù fa del suo precursore e cugino, Giovanni il Battista. La prima alleanza, nata ufficialmente con Abramo, con lo scopo di preparare le strade al Messia e all’avvento del ‘regno dei cieli’, si chiude con Giovanni Battista, l’ultimo dei profeti, che consegna il testimone a Gesù, con le parole ‘ecco l’agnello di Dio’. Aggiunge:” Lui deve crescere”.

Gesù dichiara chiuso il tempo dell’attesa ed inaugura il tempo della realizzazione del ‘regno dei cieli’, il suo tempo. Lo fa rispondendo a Giovanni che, dal carcere, gli domanda: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?”. Gesù gli risponde, rileggendogli la precisa carta di identità, scritta sul Messia dal grande Isaia, che dice: ”Egli viene a salvarvi. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi, e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto”.

Disse ai discepoli del Battista: “Andate a riferire a Giovanni ciò che voi udite e vedete…”. Cosa udirono gli inviati del Battista? Ciò che udivano quanti seguivano ed ascoltavano Gesù, facendosi suoi discepoli.

Gesù, prima dei miracoli, dispensò a tutti il pane della sua parola. C’erano verità limpide da confermare, come il primato di Dio, che però mette radici su questa terra solo se si riconosce anche il primato della persona umana, il cui valore deve stare al di sopra di tutti gli altri valori materiali, partendo dall’embrione. Gesù ai suoi seguaci andò rivelando altre verità, via via sempre più complete ed alte, che in seguito la Chiesa raggruppò nel ‘credo apostolico’, che noi professiamo tutto le domeniche. Tra le verità che più sorpresero gli uditori, fu la affermazione di Gesù che chiamò Dio ‘Padre mio’, rivelandosi ‘figlio di Dio’.

Gesù riunì, inoltre, le dieci grandi parole di Mosè in un unico precetto: ama il tuo Dio e ama il prossimo tuo come te stesso! Gesù predicò a chiare lettere che tutti gli uomini, di ogni razza e nazionalità, sono chiamati alla libertà dei figli di Dio e alla salvezza, nessuno escluso, senza riserve privilegiate per pochi. Ecco chi è il Messia, Gesù il nazareno. È uno che parla da Dio e può fare ciò che dice, perché è Dio.

Gesù ha avviato il suo ‘regno’. Il suo regno ha un solo programma: la salvezza universale. Le sue leggi sono verità e misericordia. La sua legge planetaria è guarire i malati e convertire i guariti in generosi guaritori.

Gesù, venga il tuo regno. Gesù, accoglici nel tuo regno. Che il tuo avvento faccia fiorire tra noi la fraternità.

don Rinaldo Sommacal