Omelie
Omelia di don Rinaldo del 18 agosto 2019 - Per Anno XX (Anno C)
Partiamo dal profeta Geremia, personaggio scomodo. Per il bene del suo popolo, alle autorità, che erano al potere, diceva la verità, anche quando la verità andava contro le scelte interessate dei corrotti che erano al potere. Dio stesso si era scelto il profeta Geremia, preannunciandogli che non sarebbe stato un compito facile sostenere la verità nel contesto di quel potere corrotto.
I capi politici, con false testimonianze, accusarono Geremia davanti al re di scoraggiare il popolo. Chiesero al Re di metterlo a morte. Il Re, ingannato, rispose “E’ nelle vostre mani”. Poi il Re, interrogato un suo sincero consigliere, lo fece estrarre dalla cisterna piena di fango dove era stato gettato.
A volte, leggendo la Bibbia, scritta secoli fa, ci pare scritta ieri, addirittura oggi. Oggi la Chiesa Cattolica è Geremia. Sono Geremia tutti gli apostoli e i discepoli di Gesù Cristo. Geremia è oggi, a nome della Chiesa che cammina nel tempo, papa Francesco che, spesso, per quello che dice e fa, viene inesorabilmente contestato, insultato, condannato. Se è così, nulla di nuovo.
Ci domandiamo: “I nostri cristiani in autorità, con chi devono confrontarsi, se non con la loro coscienza, educata e perennemente purificata dalle verità che scendono lucide e penetranti, qui e ora, dal Vangelo di Dio" ?
Lo si ascolta, non per fargli dire, ma per interrogarlo e ispirare il potere regale di ogni autorità, che sale dal popolo e che sul popolo scende da Colui che si fa chiamare ‘IO SONO! IO VI DICO! Chi è la Verità personificata che può nutrire ogni autorità piccola o grande che sia? Per tutti gli uomini di buona volontà è Dio, comunque lo si chiami.
Per i battezzati, a qualsiasi corrente politica appartengano, la personificazione della autorità, anche politica, è Colui che, passando tra di noi, più o meno silenziosamente o forte come un tuono, ha il potere e il dovere di dire, di dirsi e di dirci: “Io sono la Verità”, cioè Gesù, il figlio di Dio, il figlio di Maria, il fratello di ognuno di noi.
Ascoltato o no, accolto o respinto, Gesù, invisibile per rispetto della nostra libertà, è presente nella storia, in ogni storia, nella mia storia, sia quando sono una umile e nascosta persona, sia quando la Provvidenza mi ha posto in alto dove tutti mi vedono, mi ascoltano e vogliono interrogarmi. A chi glielo chiede, Gesù dirà: non uccidere, anzi non insultare nessuno; al peccatore dirà: convertiti; all’offeso comanda: perdona e sarai perdonato.
La pena di morte, fosse sancita anche con la volontà del popolo, è sempre una disobbedienza a Dio, amante della vita, di ogni vita, anche quella che viene calpestata come fosse una punizione. A tanti brutali o maligni atteggiamenti contro il vero Dio e chi, obbediente, lo onora con amore, rispondiamo: “Signore, eccomi”.
don Rinaldo Sommacal