Omelie

Omelia di don Rinaldo del 15 agosto 2019 - Assunzione (Anno C)

15 agosto. Giorno in cui s’incontrano in armonia festosa il sacro e il profano. Noi, Chiesa di Cristo, con questa solennità celebriamo la nostra umanità che, in Maria, madre del Risorto, ha conosciuto le primizie della vittoria della vita sulla morte.

Fu Elisabetta che, per prima, mossa dallo Spirito Santo, proclamò Maria “Madre del mio Signore”. Verità che la Chiesa, tempo dopo con il concilio di Efeso, anno 431 D.C., proclamò come verità di fede.

Maria, dando al figlio di Dio la sua carne, permise a Dio di farsi veramente uomo. Facendosi uomo in Maria, Dio entrò nelle nostre carni. Per volontà di Dio, in Maria, la nuova madre dei viventi, tutta l’umanità divenne Madre di Dio e figlia del tuo Figlio. Dio, assumendo la nostra carne, diede tutto se stesso a noi e prese tutto di noi. Ci risanò dal peccato, riparò il debito contratto con Dio, elevò l’umanità a condivisa divinità. Se Maria oggi viene da noi onorata come Assunta in Cielo anima e corpo, possiamo concludere questa festa salutandola, non con un triste addio, ma con un sincero “arrivederci”.

Maria, dunque, ci porta a Gesù, il frutto benedetto del suo ventre. Maria è diventata per tutti e per ognuno, con l’aiuto della fede, a essere la profezia parlante della nostra futura risurrezione finale.

Dice l’apostolo: “Se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dai morti. Come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo”.

L'Apocalisse, attraverso immagini e simboli, narra la storia del creato, il gigantesco conflitto tra il bene e il male, la finale vittoria del Dio fattosi uomo per mezzo di donna. La sacra simbologia ha sempre rivelato qualcosa che poi si è realizzato nel tempo, ma tale simbologia ha forse ancora il di più da annunciare e rivelare. Ecco i simboli che Apocalisse presta a questa solennità che stiamo celebrando e rivelando: "la donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle".

Molte sono le interpretazioni. La Donna può essere l’umanità come uscì dalle mani del Creatore. O può essere l’umanità degli ultimi tempi.

Certamente, però, è anche l’immagine della vergine Maria, rivestita di grazia, che, poggiando il suo piede sulla luna, schiaccia il capo del serpente e porta salvezza alla terra, passando attraverso la mediazione dell’antico e nuovo popolo di Dio, fondato sulle dodici tribù di Israele e sui dodici apostoli.

Il drago? Chi è? Cosa vuole? È la disobbedienza a Dio delle creature angeliche e terrestri che fanno corpo e diventano un regno temporale, una grande potenza sempre in conflitto col Regno di Dio. 

Come finirà il conflitto tra il Regno della Luce e quello delle tenebre eterne? La grande vittoria finale sarà dell’umanità redenta da Cristo Gesù, il figlio di Maria. Vittoria sarà! Ne siamo certi! In Cristo!

don Rinaldo Sommacal