Omelie
Omelia di don Rinaldo del 16 giugno 2019 - SS. Trinità (Anno C)
Seguendo la pedagogia dell’anno liturgico che ci interessa, di mistero in mistero, siamo giunti al cuore delle verità della nostra fede cristiana fino al mistero del Dio in sé. Le nostre verità di fede non sono verità astratte, ma sono realtà immense, sono spirito e vita. Oltre a proclamare le varie pienezze dell’esistenza, sono anche le radici della vita, di ogni vita, in particolare della nostra vita. Dire ‘credo in Dio’ con consapevolezza, significa affermare l’origine dell’essere e la causa prima di ogni essere. Oggi, molto coscientemente, toccheremo l’origine della vita e della nostra fede cattolica che proclama Dio essere ‘Uno e Trino’.
Il libro biblico dei Proverbi fa parlare Dio in prima persona. È Dio che si racconta. Si fa chiamare ‘Sapienza’. Narrandosi, ci concede alcune confidenze che per noi diventano pietre miliari sulla strada della fede vera. Il brano che abbiamo ascoltato con viva attenzione e interesse, ribadisce la prima e la più alta verità in assoluto, che vale per tutti e per sempre. Quella che riempie tutto i sacri libri della prima Alleanza e sulla quale Dio interviene spesso, ora attraverso i suoi messaggeri che sono i profeti, ora anche direttamente, parlando al Suo popolo.
Verità che fanno da pietre miliari di ogni fede religiosa. Verità che Dio rivela con amore, che richiama sovente e che difende con ogni mezzo, perfino con gelosia. Verità come questa: “Ascolta Israele! Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio all’infuori di me”. Dio, con potenza grande proibisce e l’ateismo e l’idolatria. Le sacre scritture affermano: Dio c’è, Dio è l’Unico, è l’origine di quanto esiste nei cieli, sulla terra, sotto terra, negli abissi e nei mari, ecc. Dio non può essere smentito.
Affermata la verità veterotestamentaria sulla esistenza del Dio Unico, prepariamoci ora alla straordinaria novità sulla verità tutta intera circa Dio e la Sua natura, come ne parlano i vangeli del Nuovo Testamento. Ci fanno vedere continuamente che Dio è amore, ma di un amore generante e di un amore generato.
Ma tra il generante e il generato corre la stessa natura. Il Dio generante chiamerà ‘figlio’ il Dio che ha generato. Il Dio generato chiamerà ‘padre’ il Dio generante. In altre parole si apre tra Dio generante e Dio generato, il rapporto Padre e Figlio.
Nei vangeli si tocca con semplicità questo mistero incomprensibile di un Dio che è unico, ma anche genitore, ma anche figlio. Infatti alla domanda che noi trepidanti rivolgiamo al nostro Dio Fratello, ‘come è possibile questo?’ Gesù ci rivela il resto del mistero che è in Dio, ma che ora appartiene anche alla nostra vita di famiglia, (altro mistero), voluta dal creatore proprio a sua immagine.
Gesù, quando promette di venire ad abitare, con il Padre, in noi che lo amiamo, ne affida il compito a un’altra persona, allo Spirito Santo. Questa verità che Dio è unico, ma in tre persone sfugge alla nostra comprensione, ma per questo è ancor più necessaria la nostra fede. Ci aiuta di più la sapienza del cuore, dono eccelso di Dio che ci incoraggia a chiederlo.
don Rinaldo Sommacal