Omelie

Omelia di don Rinaldo del 18 novembre 2018 - Per Anno XXXIII (Anno B)

Come affrontare serenamente la pagina evangelica odierna che ci parla della fine per antonomasia che noi chiamiamo comunemente ‘fine del mondo’? Mi lascio guidare dalle letture appena ascoltate. Ci domandiamo: “Se l’uomo e il creato sono i protagonisti della nostra storia, da farla diventare da profana a sacra; se il tempo ha ricevuto dal suo Creatore il potere di rigenerarsi in un nuovo futuro, che avrà il sapore di un presente sempre nuovo, chi sono, allora, i protagonisti di questo nascere, crescere, meritare, elevarsi fino a rigenerarsi in una indescrivibile novità di vita?"

Co-protagonisti saremo certamente tutti noi; ma il motore immoto in assoluto è Dio, genesi della genesi. Andiamo con ordine. Seguitemi.

- Dio Padre, per quanto riguarda la sua azione, che i teologi chiamano ‘ad extra’, ha dato a suo Figlio, l’Unigenito, l’ordine di creare dal nulla questo intero universo con i suoi innumerevoli abitanti, noi compresi.

- Il Figlio, obbediente, ha tratto dal nulla il tutto creaturale, con l’ordine di portarlo a meritarsi la salvezza, così come la intende Dio e che noi conosciamo. 

- Il Figlio di Dio, in obbedienza al Padre, è pure l’autore del capolavoro dell’universo, cioè l’uomo. Lo fece di  una bellezza e perfezione tale da far dire al salmista: “Che cos’è l’uomo perché tu te ne ricordi?’ Solo Dio poteva immaginarlo e crearlo così! Una unità sostanziale di materia e spirito, condivisa tra maschio e femmina. Capace l’uomo di pensare, volere, decidere in libertà, di generare e di darsi una discendenza innumerevole! 

L’uomo: capace soprattutto di dare a Dio un corpo, perché Dio, cioè il Figlio, potesse diventare Gesù! L’Emmanuele! Il più bello tra i figli dell’uomo!

Ma non è tutto. Il profeta Daniele parla di Michele e di tutti i divini messaggeri, che noi chiamiamo ‘angeli’. Sono persone, sono puri spiriti, stanno tra Dio e l’uomo, sono creati non generati né generanti. La Chiesa li classifica in cori orchestrali con questi dolcissimi nomi: angeli, arcangeli, cherubini, serafini, troni, dominazioni, potestà.

Da una parte sono i cantori della creazione e dall’altra sono il ‘Te Deum laudamus’ più alto e perfetto dell’intero creato al Suo creatore. Madre Chiesa, nella sua catechesi, ha scritto pagine sugli angeli. Hanno nomi che la catechesi trae dalla missione che Dio nostro creatore e tenerissimo padre consegna loro lungo la storia della Salvezza, scritta a due mani: divine e umane. I tre angeli più noti e presenti nelle pagine del libro sacro, ‘la Bibbia’, sono: Michele, Raffaele e Gabriele.

Madre Chiesa ci dice che ogni concepito in seno materno, con il soffio dell’anima, riceve da Dio Padre un ben preciso angelo che sarà accanto ad ognuno di noi, vita ‘natural durante’. Lo conosceremo al nostro esodo da questa vita. Sarà certamente al nostro fianco come amico e come avvocato nel giorno del giudizio. Mentre parlo, sento le centinaia di angioletti scolpiti o dipinti in questa Cattedrale, vibrare festosi. Ma chi sta al centro di questo immenso prodigio? Lui! Il Cristo Re. Lo mediteremo domenica prossima.

don Rinaldo Sommacal