Omelie

Omelia di don Rinaldo del 15 agosto 2018 - Assunzione (Anno B)

Afferma con autorità Paolo: “Cristo è risorto dai morti, primizia di quelli che sono morti”. Se Gesù, con la sua risurrezione, diede inizio alla risurrezione dell’intera umanità e del creato, chi, se non Maria, sua mamma, poté godere per prima del frutto della incarnazione del suo divin Figlio? In modo solenne lo affermò il Magistero infallibile della Chiesa, l’uno novembre 1950 elevandola a verità di fede. Come abbiamo esultato a Pasqua per la risurrezione di Gesù, così esultiamo, oggi, nel celebrare con suo Figlio, Maria, risorta subito dopo la sua vera morte e assunta in cielo anima e corpo. La morte di Maria, avvenne dolcemente e fu chiamata ‘dormizione’.

Godiamo per Lei, godiamo con Lei, uniti alle schiere celesti e con tutti i cristiani che oggi, in ogni parte del mondo, cantano: “Regina coeli laetare, alleluia”. Godiamo per lei e con lei, ma anche tra noi, poiché ciò che fu riservato a Gesù come primizia, a Maria verrà donato come privilegio.

L’uomo stesso, voluto da Dio a Sua immagine, da Dio stesso fu destinato all’immortalità. Non potendo essere immortale il nostro corpo presente, doveva risorgere nuovo. Succede così che, rileggendo la vita di Maria, dal suo concepimento alla sua risurrezione e assunzione in cielo, mentre Le tributiamo il doveroso culto, richiamiamo a noi la nostra vocazione di risorgenti.

Maria fu concepita senza la colpa, quella colpa originale che inquinò l’intera umanità, perché scelta a diventare la madre del figlio di Dio. A Maria Dio padre chiese: “Dammi il tuo grembo perché io possa concepire mio figlio anche come tuo figlio, come figlio dell’uomo. Solo così potrò chiamare l’uomo ‘figlio mio’ e potrò purificarlo da ogni colpa e divinizzarlo per l’eternità”. Maria non si sottrasse alla inimmaginabile richiesta divina. Con la forza che le anticipava il suo promesso sposo, mediante lo Spirito Santo, disse “Sì”. Maria divenne, nel tempo e per l’eternità, il SI’ a Dio, il SI' del creato al suo Creatore. 

Giunto il momento per Gesù di farsi totalmente dono al mondo, fino alla morte e alla morte di croce, Maria si unì al figlio in modo totale, ma come un invisibile lievito. A Gesù spillarono il sangue. A Maria trafissero l’anima. Se Gesù è l’unico Redentore, Maria è totalmente entro la redenzione. Gesù la ripagò apparendole per prima da risorto. Maria accompagnò poi la Chiesa nascente. Giunto il suo momento, si consegnò anima e corpo al suo divin Figlio e al suo Celeste Sposo. Fu portata dallo Spirito Santo in cielo. Ma non cessa di palpitare con noi, ancora condizionati dai nostri quotidiani problemi.

Dante così la canta: “La tua benignità non pur soccorre – a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre”. Per questo ci chiede di stare in sua compagnia. Ci farebbe capire quello che dobbiamo sapere e fare prima che sia troppo tardi. La mamma non sbaglia mai ad aiutare nel modo migliore ciò che il figlio chiede, magari anche in modo sbagliato. Non sbaglieremo mai nel dire SI’ alla donna del SI'.

don Rinaldo Sommacal