Omelie

Omelia di don Rinaldo del 1 aprile 2018 - Pasqua (Anno B)

La liturgia ci porta a rivivere quel ‘Giorno dopo il Sabato’. Eventi unici sconvolsero Gerusalemme. Vediamoli! Gli esecutori della crocifissione di Gesù: dovevano portare a compimento la loro opera su due fronti: impedire che qualche fanatico andasse a rubare il corpo di Gesù; catturare i discepoli del Nazareno, soffocando così sul nascere ogni loro tentativo di rilanciare Gesù come fosse l’atteso Messia risorto. Giuda: uscì di scena da solo, con la tragica fine che ben conosciamo, sospinto forse più dalla disperazione che da una ponderata e libera scelta. Questa ipotesi mi permette di considerare Giuda un salvato in extremis da Gesù.

I discepoli di Gesù: tutt’altro che vogliosi di continuare l’opera di Gesù, si rintanarono a porte chiuse nel Cenacolo, depressi per quell’epilogo a cui però Egli li aveva, ma inutilmente, preparati. In cuor loro, giunsero tutti alla drastica decisione di ritornare quanto prima ai loro antichi mestieri.

Le donne: sono le tenaci protagoniste delle ultime ore di vita di Gesù. Calato dalla croce, lo avvolsero con la sindone e lo accompagnarono, con Maria, al sepolcro. Forzatamente, ma non rassegnate, tornarono alle loro case. Durante il sabato progettarono il da farsi il giorno dopo, per completare il frettoloso rito della sepoltura di Gesù. Prepararono in abbondanza aromi e bende. Dopo una notte insonne, si diedero l’appuntamento per le prime ore di quel ‘giorno dopo il sabato’, presso il sepolcro. Spuntò quel giorno, che divenne il nuovo‘primo’ dei giorni, il giorno della ricreazione. Quel mattino, il creato fu folgorato, fu ricreato. La risurrezione di Cristo fu il big-bang dei nuovi celi e della nova terra.

I primi testimoni oculari della risurrezione di Gesù, credibili in assoluto, furono i soldati, posti a guardia del sepolcro, perché nessuno avesse da rubare il corpo di Gesù. Scrive Matteo: “Alcuni della guardia giunsero in Città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto”: che la pietra del sepolcro, pesantissima, era rotolata via come una foglia al vento e che il sepolcro vuoto sfolgorò di luce. Ed ecco nascere il vergognoso inganno che molti studiosi faranno e fanno proprio! Perché avessero da testimoniare il falso, cioè che i discepoli di Gesù di notte erano venuti a portare via il corpo di Gesù, i soldati furono comperati e corrotti con molto denaro. Ma quali discepoli con la paura che si trovarono addosso!

Straordinaria, invece, e coraggiosa la fedeltà delle donne. Nessuna di loro immaginava di andare incontro a Gesù risorto. Egli era vivissimo nei loro struggenti ricordi, carichi di uno sconfinato dolore. Tant’è che tu, Maria Maddalena, capofila delle donne del sepolcro, con gli occhi gonfi di disperazione, non hai saputo riconoscere Gesù, risorto. Lo hai aggredito, invece, come fosse il ladro dell’introvabile corpo di Gesù. Ma, con una velocità simile alla risurrezione di Gesù, risorgesti tu pure, quando Egli ti chiamò per nome. Tu sei e sarai la testimone per eccellenza della risurrezione di Gesù. Andavi a piangerlo morto, lo ritrovasti vivo e trascinasti sulla stessa strada Pietro e Giovanni, che ti seguirono, per testimoniare vera la tua fantastica visione.

Anch’essi ‘videro e credettero’. E noi? Come la Maddalena, come Pietro e Giovanni? Sì!

don Rinaldo Sommacal