Omelie

Omelia di don Rinaldo del 18 febbraio 2018 - Quaresima I (Anno B)

Il severo rito delle ceneri che purifica e richiama il primato dei valori interiori, rispetto alle pur belle e utili apparenze, ci ha accolti mercoledì scorso e ci ha introdotti nel tempo quaresimale, l’erta “via crucis” che ci porterà alla Pasqua di Risurrezione. Di un originale cammino, dunque, si tratta. Un cammino dello spirito, dove vengono ripresi, purificati, vivificati e rimessi in azione tutti i segmenti del vangelo, che, unificati, portano i nostri preziosi e inconfondibili ‘IO’a reincarnare il nuovo, vivo e attuale volto di Gesù risorto.

Cosa ci dice la prima lettura? Siamo nel perfettibile primo Testamento. Dopo il diluvio, Dio proclama solennemente la sua volontà nei confronti di noi uomini, di ogni uomo, e, attraverso gli uomini, di tutto il creato. Dio vuole essere l’alleato e non il nemico dell’umanità. Dio sceglie anche il ‘logo’ dell’alleanza tra il cielo e la terra. Sceglie l’arcobaleno e lo appende ben in vista sulle nubi del cielo.

L’arco è strumento di guerra. Ma, da quando ha scelto di stipulare una alleanza perenne con tutti gli uomini, Dio ha giurato di non nutrire mai più sentimenti di vendetta per le tante infedeltà e atrocità commesse dall’uomo. Ma, perché una alleanza si realizzi, ci vuole il consenso delle parti. Dio c’é.

Da parte nostra? Ecco la risposta, data tramite i nobili Padri delle due alleanze: Noè, il capostipite della nuova umanità dopo il diluvio; Abramo, il padre indiscusso del ‘popolo di Dio’; Mosè il liberatore dalla schiavitù e la guida alla Terra promessa; infine Gesù: l’ultimo, ma il Primo, il Dio Uomo e l’Uomo Dio che ci saluta così: “La mia pace sia con voi e voi tutti siate in pace con me”. Questi sono i nostri maestri a cui guardare e da seguire.

Chi, invece, nel nome di una fantasiosa e falsa divinità, fomenta disordini e lancia proclami bellicosi, da solo si squalifica. Costui non è e non sarà mai un nostro ‘padre’. Ma noi cristiani abbiamo aggiornato il ‘logo’dell’alleanza. Non più il solo e fragile arcobaleno, appeso sulle nubi ballerine, ma il duro legno della croce, su cui è inchiodato il Dio-con-noi, segno della nuova ed eterna alleanza, stipulata tra Dio e gli uomini, tra popolo e popolo, tra religione e religione.

Per mettere fine a tutti i nostri fallimenti , Gesù pagò in modo sovrabbondante i nostri debiti e ci rimise in corsa per riscrivere la pace universale. A chi voleva difenderlo con la spada, Gesù disse: “Potrei pregare il Padre mio che potrebbe inviare a mia difesa dodici legioni di angeli”. Invece Gesù non si vendica uccidendo. Gesù é il forte che guarda in viso il suo carnefice e gli offre in cambio il perdono. 

Questa è la verità della nuova Alleanza. Il padre della menzogna non sopporta questo schiaffo. Per questo ricorre alla sola arma che gli resta in mano: la violenza. Cosa fare in questa quaresima? È giunta l’ora di fare nostro il grido:“Convertiamoci e crediamo al vangelo”. Gesù in persona è vangelo, è il Vangelo. 

don Rinaldo Sommacal