Omelie
Omelia di don Rinaldo del 1 gennaio 2018 - Capodanno e Mater Dei (Anno B)
“I pastori …trovarono Maria e Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia”. Auguro a tutti noi che questo sia il primo dono che riceviamo sulla soglia del nuovo anno di grazie: incontrare Gesù, il bambino cantato dai suoi messaggeri celesti come Colui che porta ‘la pace agli uomini che Egli ama’. L’Anno Nuovo può essere paragonato ad un neonato. Chi meglio di Maria, la mamma di Gesù, quindi la madre di Dio, potrebbe fare da madrina al battesimo di questo pargolo che sarà chiamato con un numero: 2018.
Che bello poter salutare l’Anno Nuovo in compagnia di Gesù, di Maria e di Giuseppe. Dopo tale incontro, come i pastori, anche noi possiamo incamminarci verso i giorni che verranno, “glorificando e lodando Dio”, con lo spirito di chi ha incontrato l’autore dei giorni.
Ma chi abbiamo veramente incontrato? Chi è quel bambino che tutti dicono ‘figlio di Maria’? Paolo apostolo si sforza di tradurre con parole umane l’arcano che si nasconde in quel bambino. La prima affermazione che Paolo di Tarso fa, come risposta, è la seguente: “Dio mandò il suo figlio, nato da donna, … perché ricevessimo l’adozione a figli”.
Caro Paolo, tentando di darci una spiegazione, anche tu aumenti il mistero. Cosa vuoi dirci con quel ‘perché ricevessimo l’adozione a figli di Dio? Chi può fare questo a noi? Solo Dio. Solo Dio Padre. Per mezzo del Figlio suo!
Questo divino soffio d’amore che fa sì che Dio sia Padre e Figlio, è lo stesso soffio d’amore che permise a Maria di concepire Dio in carne umana e permette a noi di passare alla divinità, senza perdere l’umana sostanza.
Noi, riconoscendo che tutto è dono, come creature al nostro unico e vero Dio, Gli diciamo ‘grazie per averci creati’; come battezzati, riconoscendoci figli adottivi, con Gesù, gli diciamo con intensità: “Abbà, Padre, grazie!”.
Poiché figli di Dio, siamo persone benedette e benedicenti. Anche se qualcuno può dubitare, possiamo benedire. I genitori possono benedire i loro figli, i figli i loro genitori, reciprocamente possono benedirsi gli sposi, i nonni i loro nipoti, i professionisti il loro lavoro, purificato dalle piccole, ma dannose immoralità, i contadini la terra, gli educatori i loro discepoli, i pastori i loro fedeli e i fedeli i loro sacerdoti ecc.
Noi, cosciente comunità umana e divina, depositaria degli innumerevoli talenti da trafficare, ma con la vocazione del bene comune, con il potere che ci viene dallo Spirito di Gesù, ci rivolgiamo verso il neonato Anno 2018, e su di lui invochiamo la benedizione che il Signore a Mosè e ad Aronne comandò di impartire al popolo: “Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore ti conceda pace”. A tutti: “Buon Anno!”.
don Rinaldo Sommacal