Omelie

Omelia di don Rinaldo del 10 settembre 2017 - Per Anno XXIII (Anno A)

Ezechiele profeta ci dice: “Il Signore mi ha chiamato e mi ha posto come Sentinella per la casa d’Israele”. Il ‘profeta’ é una Sentinella del popolo, non scelto dal popolo, ma da Dio stesso, quindi imparziale, appassionato, al di sopra delle parti e, a nome di Dio, al servizio gratuito di tutti e di ciascuno. L’arma del profeta è la Parola di Dio, che nessuno può incatenare o distruggere, ma offendere e disobbedire, sì. Il nemico del profeta è la malvagità che sempre serpeggia entro l’accampamento dove dimora il popolo di Dio, suscitando sospetti, incomprensioni, inimicizie, mettendo gli uni contro gli altri, a vantaggio di terzi occulti.

Cosa deve fare la Sentinella di Dio? Dire al malvagio che desista. Ezechiele è perfettamente in linea con Gesù e Gesù completa Ezechiele. Cosa deve fare la sentinella per salvare la moralità del popolo e per aiutare gli erranti a ritornare sulla retta via?

Dio dice ad Ezechiele: “Se tu non parli, perché il malvagio desista dalla sua condotta…, della sua morte io domanderò conto a te”. Inquietante questa sentenza. E Gesù? Sale in cattedra quando parla della correzione fraterna che la Sentinella è chiamata a svolgere verso il fratello, caduto in una qualche colpa contro qualcuno. Colloca la correzione fraterna, entro la visione ben chiara di una vita di famiglia. Anche Caino è un fratello. 

Sia Ezechiele che Gesù parlano delle colpe che si consumano all’interno delle nostre mura domestiche. Lasciamo perciò da parte l’enorme problema dei conflitti tra i popoli. Parliamo, invece, della nostra fraternità, ricevuta nel fonte battesimale, dove siamo entrati come figli dell’uomo e siamo usciti anche figli di Dio, quindi veri fratelli tra noi. Prima di vantarci di essere la religione perfetta, chiediamoci come ci comportiamo nei nostri reciproci, anche piccoli, rapporti quotidiani.

In quanto sentinelle di Dio, dobbiamo prevenire le offese e riparare le ingiustizie di qualsiasi genere. Innanzitutto questo è compito degli Apostoli e dei loro successori, pietre scelte su cui si fonda la quotidianità della nostra vicenda fraterna. Ma la Parola di Dio oggi attentamente ascoltata, ci fa capire che ogni persona, elevata da Gesù alla dignità di vera figlia di Dio, è Sentinella dei propri fratelli, sia per prevenire la colpa, sia nel riconoscerla, nell’ammetterla, pentirsene e risanare la piaga. A tutti, quindi, spetta la correzione fraterna. Compito, però, difficilissimo.

Il colpevole si penta e ripari i danni causati. L’offeso sia riconosciuto innocente e veda riparati i danni subiti. Ma l’offeso deve anche perdonare. Colpevole e innocente siano guidati da persone profetiche che partono da Gesù e portano a Gesù. Attenzione al maligno che spesso trova il clima favorevole per inventare e diffondere pettegolezzi e calunnie. Vuoi risanare il pianeta dai suoi mali? Riporta la pace a casa tua e in te.

Chi conserva rancore, non si ama, non guarisce e spranga le porte anche a Gesù, che ha promesso di venire con il Padre ad abitare in modo permanente in chi lo ama. Il tuo esempio, Gesù, è un’infinita pagina di amore. A noi non scordarla mai.

don Rinaldo Sommacal