Omelie
Omelia di don Rinaldo del 15 agosto 2017 - Assunzione (Anno A)
Questa comunità, a Te affidata, o Maria, si propone due cose: di celebrarti festosamente e di umilmente ascoltarti. Facciamo parte gioiosamente di quelle generazioni che, nei secoli, ti diranno ‘beata’.
Se ci costa piegare la mente davanti a certi misteri della nostra sublime fede cristiana, ci è sorprendentemente facile accogliere anche i più ardui misteri che toccano la tua persona. Tutte le verità, che Ti riguardano e che il Magistero della Chiesa di Tuo figlio ha tradotto in dogmi, prima di scendere dalla cattedra del Magistero, sono scaturite fresche e rigogliose, dalla religiosità popolare.
Cosa di più arduo che tentare di credere la tua Immacolata Concezione, la Tua divina maternità, la tua Assunzione in cielo anima e corpo? Quando facciamo i teologi, ci rompiamo la testa per capire, rasentiamo l’eresia nel disquisire su ciò che non è alla portata del nostro cucchiaino di intelligenza alle prese con l’oceano della divina verità.
Quando ci lasciamo guidare dai bisogni dell’animo umano, che è sempre un bambino in cerca della mamma, allora si sciolgono le nostre riserve e ci troviamo gioiosamente pronti a cantare e celebrare Te come donna e madre e le tue innumerevoli virtù, che noi enumeriamo con dovizia di titoli, a seconda dei nostri bisogni. Ce lo conferma questo vostro splendido ‘coro’. Siamo una piccola nota di quelle schiere celesti che cantano le ‘grandi cose’ che ha fatto in Te il tuo Sposo celeste.
Ma Tu, Maria, hai con la nostra Comunità un rapporto speciale. Abbiamo il privilegio di chiamarci “Parrocchia di S. M. Assunta”. Siamo stati affidati a Te. E Tu ci stai da tanto. Quali sono i doveri del santo Patrono? Il primo compito che Tu hai, è quello di proteggere questa Comunità da tutti i mali, soprattutto dagli errori, dalle e-resie, dal peccato collettivo. Poi, quello di farci da maestra nell’ascoltare la Parola di Dio, che tu continuamente generi e di cui sei perenne esempio.
Non temere, Maria, di richiamarci i doveri che scendono dalla nostra nobiltà spesso negletta. Sappiamo che il Tuo amoroso e forte monito, rivolto a questa tua Comunità, ha il solo scopo di rinnovare in noi ciò che Tu facesti nell’umile Casa di Nazaret: portare Gesù nella nostra zolla di terra, per elevarla fino al cielo, imparando da Te la dolce, forte e duratura obbedienza alla divina volontà.
Maria, donna del SI, fa che la nostra Chiesa, la nostra Comunità torni ad accogliere in pienezza l’annuncio del Vangelo e, con il Tuo aiuto e dello Spirito Santo possa diventare sempre più la Chiesa del SI. Da ultimo, Ti chiediamo: sprona i nostri giovani, affinché sentano il gioioso invito dello Spirito Santo a rivestirsi di Cristo Sacerdote. Le Comunità mariane diventino comunità vocazionali, così da sentire che, ogni scelta di vita sia sempre una scelta giusta.
don Rinaldo Sommacal