Omelie

Omelia di don Rinaldo del 21 maggio 2017 - Pasqua VI (Anno A)

Domenica scorsa, con un tono quasi di vittoria, avevamo riscoperto il Diaconato Permanente, dono che i dodici Apostoli avevano fatto nascere, per dedicarsi totalmente o quasi alla evangelizzazione e alla celebrazione dei sacramenti. Il Diaconato Permanente fa da ponte di congiunzione tra l’Ordine Sacro del Presbiterato e il sacramento del Battesimo. 

Per quale serio motivo fu istituito il sacramento del Diaconato Permanente? Il  ministero dei Diaconi Permanenti era principalmente quello di occuparsi dei problemi sociali delle Chiese Locali che sorgevano numerose, con tutti i loro connessi bisogni, in primis quelli della amministrazione della carità. Posso dire con tranquillità, per una lunga esperienza personale, che questo è, da sempre, un grosso problema delle nostre parrocchie.

Ma la prima delle tre letture odierne sembra scompaginare quanto abbiamo fin qui detto. La prima lettura parla con entusiasmo della predicazione in Samaria di Filippo. Predicazione che suscita conversioni alla Chiesa in un modo strepitoso, soprattutto in un terreno ostile a Gerusalemme come lo era la Samaria. 

Chi è questo Filippo che predicò così bene il Cristo, da trascinare al cristianesimo, con il Battesimo, innumerevoli persone? Solo dopo, Pietro e Giovanni giunsero da Gerusalemme per imporre le mani sui battezzati da Filippo e donare loro lo Spirito Santo. Il Filippo di cui parliamo oggi, non è il Filippo dei dodici Apostoli. Questo Filippo è uno dei sette Diaconi, consacrati a Gerusalemme dagli Apostoli e da noi celebrati domenica scorsa. 

Si impone una riflessione: ogni verità, quando passa dalla teoria alla pratica, quasi sempre si incarna in modi e tempi diversi. In questo caso: Filippo, andato in Samaria come Diacono, chissà per quale missione, sollecitato dalle domande dei samaritani, passò dalla carità del cibo alla carità della Parola. Alla richiesta dei samaritani, ‘vogliamo il battesimo’, il Diacono Filippo li battezzò. Poi chiamò Pietro per la confermazione del battesimo.

È quello che può fare ogni cristiano: in caso di necessità, può battezzare. Versando l’acqua dica: “Secondo le intenzioni della Chiesa, io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Quindi ogni battezzato, all’occorrenza, può battezzare. Che stupendo potere! dei cristiani! 

don Rinaldo Sommacal