Omelie

Omelia di don Rinaldo del 14 maggio 2017 - Pasqua V (Anno A)

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La Santa Messa che celebriamo è chiamata con molti nomi. Ogni nome svela parte del tesoro che contiene e suppone che si conoscano anche gli altri nomi con i loro valori. Oggi sottolineiamo uno di questi grandi nomi: la Cena. La Santa Messa è una Cena, una Cena di famiglia. Ha le sembianze di una qualsiasi cena di famiglia, dove c’è o ci dovrebbe essere, oltre al cibo per il corpo, anche il dialogo che nutre e fa crescere gli sposi, i genitori con i figli, i fratelli tra di loro.

Nella Santa Messa domina il cibo della Parola e quello del Pane con il Vino che diventeranno i segni visibili del mistero della fede, cioè della presenza reale di Gesù la Parola di Dio, il Sacerdote e il Pane disceso dal cielo. Senza avere la pretesa di visitare tutte le innumerevoli stanze del mistero che insieme stiamo celebrando, ci soffermeremo oggi, a volo d’uccello, sulle tre letture, proposte come mensa della Parola. 

La prima ci dice che il Vescovo può consegnare ad un laico, che rimane laico a tutti gli effetti, una parziale condivisione dell’ Ordine Sacro, proprio dei presbiteri. Per quale scopo? Per alleggerire i Presbiteri dalle incombenze imposte dalle mansioni della carità, che portano i presbiteri a trascurare l’evangelizzazione e la celebrazione dei sacramenti. Ai nostri giorni, entro le nostre splendide comunità, si è fatta strada la diaconia di fatto: persone, di ambo i sessi, che, in forza del battesimo, esercitano uno o più servizi, all’interno della parrocchia, in nome e per la comunità. Ma la nostra Chiesa Locale ha fatto nascere, negli ultimi decenni, anche la vocazione al sacramento del Diaconato permanente, a cui può accedere anche chi è sposato e ha famiglia. Invito tutti ad approfondire la conoscenza di questa preziosa vocazione e, perché no?, anche realizzarla.

Pietro, con l’evidente consapevolezza di essere il successore in terra di Gesù, invita i primi cristiani ad appoggiarsi con gioia su Gesù, Pietra viva. Oggi è davanti agli occhi di tutti la presenza tangi-bile di Gesù, nella persona del Vescovo di Roma, Papa Francesco che, in modo incredibile, sta realizzando le parole con cui Gesù fece di Pietro la pietra d’angolo della sua Chiesa, sempre perseguitata, ma sempre risorgente.

Da ultimo, accogliamo le agognate parole che Gesù rivolge con tenerezza e tanto amore, a ognuno di noi, spesso spaventati: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e anche in me”. 

don Rinaldo Sommacal