Omelie

Omelia di don Rinaldo del 6 gennaio 2017 - Epifania (Anno A)

L’Epifania è sinonimo di manifestazione. Nel nostro caso é Gesù che si manifesta, ma fuori dei confini della Terra Santa sulla quale Maria lo partorì. Una manifestazione senza confini.

Non è Gesù che direttamente svela al mondo intero la sua nascita, la sua presenza divina. Sono i Magi, che, sfidando ogni difficoltà, vengono dal Nord, dal Sud e dall’Ovest del mondo, alla scoperta del Sole che deve sorgere per tutti a Oriente e convoca i popoli di tutte le culture e religioni, all’Unità. Con questa convinzione celebriamo il Gesù universale. 

I Magi oggi tornano a raccontarci e consegnarci la loro storia, esperienza faticosa, ma vincente. A noi raccoglierla facendo nostri il fine del loro avventuroso, impegnativo viaggio e la tenace saggezza con cui lo hanno realizzato, simbolo del viaggio della nostra vita, che viene da Oriente e ad Oriente ci porta, sotto l’Unico Sole. 

Suppongo che i Tre Magi non fossero di un unico paese. Sono quell’umanità che, in ogni parte della terra, vive, cercando di dare una risposta all’interrogativo: “Perché ci siamo, chi siamo, chi ci ha dato l’esistenza, con quali finalità?”.  A questi interrogativi, che il tempo ripropone a tutti e a qualsiasi latitudine, ognuno deve mettersi in gioco e darsi una risposta che comporta una  fondamentale scelta.

Ci sono i semplici che, senza torturarsi con domande, vivono serenamente e sentono il bisogno di ringraziare tutto e tutti. Li invidiamo. Sono le persone che, all’interrogativo ‘Chi sono?’ si dicono: “Ci sono e questo mi basta. Farò della mia vita un grazie”. 

Ma ci sono anche quelli che si lasciano torturare positivamente dagli interrogativi di fondo. Tra questi ci sono i Magi che, senza conoscersi, si sono fatti i medesimi interrogativi, a nome di tutti. Sentirono una domanda salire dalle viscere della creazione: “Di chi siamo”. Ogni creatura vorrebbe chiedergli: “Chi sei? Posso incontrarti? Se sono un cittadino del tuo Regno, cosa vuoi da me?”. Ecco la risposta da Oriente: “? Vieni a cercarmi”. Inizia il viaggio della vita che io voglio e devo fare. Strada facendo sbanderò anche, ma alla fine troverò, poiché Colui che mi aspetta, mi ha detto anche: “Fatti aiutare anche dai miei astuti nemici. Trovatomi, Io ti indicherò la strada che devi fare per portarmi a casa tua e degli altri”. 

Concludo:  La mia vita è un viaggio, ma la mia strada e il mio compagno di viaggio è Lui. Signore, che io cerchi Te, ma con Te.

don Rinaldo Sommacal