Omelie

Omelia di don Rinaldo del 1 gennaio 2017 - Capodanno (Anno A)

Oggi la liturgia ci dona due altissimi misteri che noi vogliamo umilmente rimeditare e celebrare insieme. Il primo dei due misteri ci è dato dal calendario che guida in modo planetario le nostre giornate scolpite nel tempo. Buon Capodanno al 2017 quindi.Questo giorno, da neonato, chiede di essere accolto come un grande dono. Non ci bastano le parole per ringraziare Colui che scrive e continua a scrivere il tempo, sul cui rigo musicale vanno a stamparsi le azioni di ogni essere vivente, noi compresi.

L’inizio del tempo che quest’anno andrà sotto il nome di 2017, come ogni Capodanno, mentre bussa alla nostra porta con i segni della gioia e delle migliori promesse di una convivenza pacifica, ugualmente ci inquieta; non tanto per le paure di eventi più o meno nefasti che dovremmo cavalcare, bensì per l’ interrogativo che, più ci poniamo, più ci lascia sbalorditi e senza parole. Ecco l’interrogativo: “Cos’è il tempo, chi ne è il vasaio, soprattutto quanto tempo fa ebbe inizio il tempo, e perché, e da chi, e per quanto…”. Un brivido attraversa la nostra vita a queste domande, ingigantite anche dalle varie branchie della scienza che danno al tempo che fu, date strabiglianti che fanno del nostro calendario annuale un invisibile attimo. E’, comunque, una nota che il Creatore, mette sul rigo musicale per l’eternità.

Ben a ragione la liturgia di Capodanno fa dire a ogni essere vivente, piccolo o grande: “Signore e nostro Creatore fa piovere sul tempo e su noi che lo percorriamo la tua benedizione, fatta presenza permanente dalla Incarnazione del Verbo, che è l’Autore del tempo e che ha fatto fare al tempo un salto prodigioso: diventare l’anticamera dell’eterno, il grembo divino da cui tutto venne e continua a venire e a cui tutto ritornerà.

A questo punto, si innesta la liturgia del Capodanno, cioè il memoriale della maternità di Maria, proclamata in cielo e sulla terra la ‘Mater Dei’. Quindi, altro mistero da brividi é l’Incarnazione di Dio. Dio che si fa anche uomo, rispettando le leggi naturali di ogni concepimento e attraverso un altissimo e difficilissimo SI di una Donna, rimasta donna sia nel concepire che nel partorire. Poiché, essendo Maria la  mamma del figlio di Dio, ed essendosi il figlio di Dio fatto uno di noi per farci diventare tutti un solo corpo con Lui, avviene che la Madre di Gesù diventa anche la madre del corpo mistico di Gesù, le cui membra siamo noi.

L’Incarnazione di Gesù realizzò la volontà del Creatore che disse:”Facciamo l’uomo, ma nostra immagine. Maschio e femmina li fece”. Ora ne conosciamo il modo. Fatto nostro il commovente disegno divino, quello di essere entrati, attraverso Maria, nella sua Famiglia, non ci resta che scambiarci gli auguri dal sapore divino. Avremo davanti un anno intero, poi,  per dirci cosa dovremmo essere e fare per onorare il sigillo di figli di Dio che portiamo, indelebile, in fronte.  

Buon Anno a Belluno e al mondo intero. 

don Rinaldo Sommacal