Omelie
Omelia di don Attilio del 27 agosto 2017 - Per Anno XXI (Anno A)
Voi chi dite che io sia. Questa è la domenica della domanda. Ognuno ha un approccio diverso al Signore, ognuno è influenzato dal modo con cui lo ha conosciuto, dalla forza di convinzione di chi gliene ha parlato. Molti hanno ancora nel cuore l'immagine di un Gesù sdolcinato acquisita nell'infanzia grazie alla disponibilità di una catechista! O quanti, ancora, nutrono diffidenza nei suoi confronti perché indottrinati da una suora severa o un prete inacidito che predicavano un Gesù buono ma severo, in cui la giustizia finiva col prevalere sulla misericordia!
Gesù ci sfugge, continuamente. Si parla ancora di Gesù, fuori dalle chiese. Chi è stato Gesù? Un grande profeta? Un illuso? Un idealista? Uno dei tanti uomini che periodicamente accendono la speranza nel cuore di un'umanità fragile e disincantata? Cristo rappresenta un problema per l'uomo che riflette, come scriveva argutamente il grande Goehte.
Sarebbe bello che noi cristiani dedicassimo del tempo a conoscerlo meglio. A leggere dei testi adeguati, seri, basati su dati storici e scientifici, per recuperare il senso storico di Gesù, il suo messaggio. Senza scorciatoie, senza dar troppo peso alle tante parziali visioni di Gesù.
Ma chi sono io per te? È una domanda che ci viene rivolta personalmente, senza possibilità di fuga. Stana le nostre presunte certezze. Chi è per me Gesù? Questa è la domenica della domanda.«Chi sono io, per te?».
Simone il pescatore osa, si schiera. Gesù è uomo pieno di fascino e di mistero. Di più. È un profeta. Di più. È il Messia. Facile dirlo, per noi. Ma per chi stava lì con lui, con il Signore, è un'affermazione sconcertante. Per Simone, dire che Gesù è il Cristo è un salto mortale.
E Gesù gli restituisce il favore. Simone dice a Gesù: "Tu sei il Cristo", che significa: "Tu sei il Messia che aspettavamo", una professione di fede decisamente, ardita. Pietro, riconoscendo in Gesù l'inviato di Dio, fa un salto di qualità determinante nella sua storia, un riconoscimento che gli cambierà la vita. Gesù gli risponde: "Tu sei Pietro".
Simone non sa di essere Pietro. Sa di essere cocciuto e irruente. Ma, riconoscendo in Gesù il Cristo, scopre il suo nuovo volto, una dimensione a lui sconosciuta, che lo porterà a garantire la saldezza della fede dei suoi fratelli. Pietro rivela che Gesù è il Cristo, Gesù rivela a Simone che egli è Pietro.
Quando ci avviciniamo al mistero di Dio, scopriamo il nostro volto; quando ci accostiamo alla Verità di Dio riceviamo in contraccambio la verità su noi stessi. Confessare l'identità di Cristo ci restituisce la nostra profonda identità. La fede di Pietro, ora, è pronta. Potrà assicurare la fede dei fratelli. Come non ricordare in questi giorni la professione di fede di Papa Luciani, subito dopo la sua elezione. Avrà in mano le chiavi del palazzo, come ai tempi dei re d'Israele. La Chiesa ha in mano le chiavi del Regno, non per blindarlo, ma per spalancarlo ad ogni cercatore di Dio.
don Attilio Zanderigo