Omelie

Omelia di don Attilio del 5 febbraio 2017 - Per Anno V (Anno A)

"Voi siete la luce del mondo, voi siete il sale della terra". Gesù insiste: voi pescatori di umanità, che avete conosciuto il volto di Dio e ne siete stati colmati, siete chiamati ad essere sale della terra, ad insaporire con la vostra testimonianza la vita di chi vi è accanto, siete chiamati a lasciar brillare la luce che l'incontro con Gesù ha acceso nella vostra vita.

L'incontro con Dio non può restare nascosto, la conversione del cuore diventa evidente e la luce che si è accesa nei nostri cuori brilla nella quotidianità. E' impossibile far luce se non ci si lascia illuminare: la testimonianza del Vangelo nasce dall'essere illuminati, dall'essere attratti dalla presenza del Signore. Gesù ci richiama fortemente all'interiorità, alla preghiera, al silenzio, alla riflessione autentica. La fede, che è dono di Dio, va accolta e coltivata; la luce che riceviamo e che illumina le nostre tenebre va  tenuta al riparo dai venti gelidi della noia e dell'odio. Basta una piccola candela per rompere le tenebre di una grande Cattedrale immersa nel buio più totale. Quella luce, che altri hanno acceso, che non è autoconvinzione ma conversione, senza saperlo illumina numerosi  fratelli e sorelle. 

Sale che insaporisce: la fede è sale, dà sapore alla vita, e noi diventiamo sale, chiamati a dar sapore alla storia. Non bisogna esagerare: basta un pizzico di sale per insaporire la vita, basta una piccola testimonianza di fede per cambiare il mondo. Spesso ci scoraggiamo: come possiamo cambiare la storia e il mondo? Come liberarci dall'aggressività e dell'odio che abitano in noi e attorno a noi? La fede, anche solo un pizzico di fede, cambia la vita.

Ma, dice Gesù, se il sale perde il suo sapore a cosa serve? Non si può salare il sale, occorre gettarlo. Mi chiedo se la triste profezia di Gesù non si sia realizzata in questi nostri tempi confusi: il sale forse ha davvero perso il suo sapore. Ma il dramma del nostro tempo, in occidente, è proprio quello di un cristianesimo senza Cristo, di una religione senza fede, di un culto senza celebrazione. 

Luce e sale; siamo chiamati a rendere testimonianza credibile il Vangelo attraverso le buone opere. Il cristiano non è chiamato a fare il "bravo ragazzo", né tantomeno ad ostentare le sue opere o a salvare il mondo. Il mondo è già salvo, è che non lo sa. Stile sereno ed evangelico, che sa accettare la propria fragilità e le proprie incoerenze e che preferisce guardare a ciò che Dio fa per me, piuttosto che lamentarsi continuamente di ciò che non riesce a fare per lui! Dio ha bisogno di figli, non di giusti... 

don Attilio Zanderigo