Omelie

Omelia del 21 agosto 2016 - PER ANNO XXI (Anno C)

Dice il Signore per mezzo del suo profeta, il grande Isaia: “Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria”. Questa è la volontà di Dio, l’Unico Dio, pur glorificato con i più diversi nomi, frutto delle differenti culture. Cioè? Che Dio, l’Unico, non discrimina tra usi e costumi diversi. 

Dio si rivolge sempre a tutte le genti, con la loro lingua. Che il messaggio che oggi ci invia, che tutto e tutti coinvolge, è questo: “Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue”. Questa solenne dichiarazione, unita a mille altre discese dal cielo lungo i secoli, dice una cosa che riguarda tutte le genti e tutte le lingue. E’ un messaggio fondamentale e sempre valido, oggi ricco di una sorprendente attualità.

Dio non dice a Isaia: “Vai a dire!”. No, il Dio di Isaia dice: “IO verrò, IO porrò, IO manderò… ed essi verranno e vedranno la MIA gloria”. Raramente Dio interviene direttamente sulla storia scritta dagli uomini di ogni cultura e religione. Qui Dio insiste su quel IO, IO, IO.

Conseguenza? Vuol dire che Dio è unico. E’ il Solo Dio. E’ il  Dio che, pur  tra legittimi, originali e numerosi modi di concepirlo, predicarlo, servirlo, si rivela quale Unico Vero Dio. L’unicità di Dio, vissuta nella diversità delle popolazioni, se da una parte chiede un faticoso discernimento tra religione e religione, quindi  tra un dio e un altro dio, dall’altra afferma che Dio, per essere il Vero Dio, non può che essere Unico. L’unicità di Dio chiama alla unicità del Credo, pur nella diversità delle lingue e culture.

Se tra credo e credo ci fosse una sostanziale diversità di concepire Dio, la religione, e il rapportarsi con le altre religioni, considerandole non stessa famiglia, bensì nemici da combattere e sopprimere, allora abbiamo la prova che quella religione e quel dio, sono il peggiore dei peccati contro Dio che, per esserlo, lo ripetiamo, non può che essere Unico per tutte le confessioni religiose.

Guai a quanti, con sete di potere, politicamente costruiscono un loro dio su misura, per poter avere, tra il popolo, il consenso di combattere coloro che non seguono il loro dio politico, un dio che ordina di uccidere i fratelli. Questo è il messaggio che Dio, il Dio di Isaia, oggi ci consegna. Ci dice: “Io vi manderò fino alle estremità della terra, a quanti non hanno sentito parlare di me e non hanno visto la mia gloria che voi annuncerete alle genti”. Risponderà al Dio invisibile, Gesù, il Dio visibile: “ I popoli e le nazioni non saranno più divisi, ma saranno una sola carne”. La vera fede viene dall’unico Dio. 

La vera fede, come risposta, porta al Dio unico. La vera fede predica l’ unità nella diversità. La vera fede ci dà i due comandamenti: non avrai altro dio e amerai il vero Dio con tutto te stesso, convertendo quella parte che c’è in tutti e che vede nell’altro, un antagonista, perfino un nemico da combattere e da uccidere. “Genti tutte, lodate il Signore” ci fa dire il salmo.

don Rinaldo Sommacal