Omelie

Omelia del 3 gennaio 2016 - Domenica I per Anno (C)

La liturgia del Natale di Gesù ha liberato dallo smog la nostra fragile, ma eccelsa spiritualità. Possiamo chiamare Gesù con molti nomi, a seconda di come vogliamo renderlo vivo, vicino a noi, pronto a rispondere ad ogni nostra domanda, che va dallo stupore dell’esserci, al dolore del dover cessare di essere su questa terra. Il Siracide, uno dei felicissimi libri della Bibbia, profetizzando la venuta tra noi di Dio, lo chiama ‘Sapienza’.

Con potenti e poche parole, il Siracide aiuta le nostre orecchie, le orecchie dell’intelligenza e del cuore. Ci fa capire che la Sapienza non è un oggetto, ma una persona da cui tutto viene, che tutto possiede e a cui tutto ritorna. La fa parlare.

Ascoltiamo cosa dice la Sapienza di se stessa:  “Io proclamo la gloria di Dio. In Dio trovo il mio vanto. Il Creatore dell’universo Mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe” (cioè sulla terra). Poi la Sapienza svela la sua identità e ci dice: “Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creata”.

Vediamo, però, con stupore la critica che certa scienza umana rivolge alla Sapienza di Dio, generando così un eterno e dannoso conflitto tra scienza e fede. Alcuni scienziati dicono: “Tu, fede, non puoi dire ciò che solo io posso vedere, misurare, insegnare e applicare”. Risponde la Sapienza, quella vera, quella rivelata. Dopo averla lodata, le chiede: “Sai dirmi chi ha posto in essere tutto ciò che tu mirabilmente indaghi, scopri e analizzi? Voi benemeriti scienziati siete capaci di misurare il ‘quanto’, ma trovate sbarrata la porta sulla quale è scritto: “Ma chi è il creatore non creato?"

Con il metro della scienza non puoi scoprire la causa di tutto l’esistente. Né puoi incontrare Colui che, per poter essere il Creatore, non può essere, a sua volta, una creatura. Si ritornerebbe alla solita domanda: “Chi?”

Scienza umana, fatti ancella della Sapienza. Con il dono della tua propria forza e non con la presunzione di sapere tutto, fa arrivare la tua domanda a Colui che sta dietro a quella porta, cara a Dino Buzzati. Il silenzioso Sapiente,  se umilmente interrogato, ti dirà: “Proprio a te, scienza, dico quello che solo tu puoi scientificamente dimostrare, che non c’è effetto senza causa e che non c’è un creato senza il Creatore. Questa verità metafisica non può essere captata con le più avanzate tecniche scientifiche”. 

Che privilegio poter essere gli alunni che assistono a questo mirabile duello: lo scienziato che rivela lo scibile, che, più avanza, più fa stupire ed il credente che gli dice: “Grazie per aver fatto parlare le creature sia umili che sfolgoranti. Segui il mio consiglio di famiglia: dammi la tua scienza e io ti inondo della Sapienza da cui parte e a cui ritorna ogni essere che sta sulla terra, sottoterra, nei mari, sui cieli e sui cieli dei cieli”. 

Che obbrobrio la lotta fra scienza e Sapienza! Che esempio sublime vedere la scienza e la Sapienza camminare da sorelle, liberando il creato dallo smog di quella pseudo-cultura, ideologicamente inquinata di anti-Sapienza. Natale: il Dio- Sapienza che si è fatto carne. La scienza ascolti la Sapienza. Siamo opera delle sue mani.

don Rinaldo Sommacal